Corriere della Sera

Pump in Italia, ballerine in Svizzera Ha 30 anni il «re» delle scarpe

Il ceo di Bata, azienda numero uno al mondo nelle vendite «I nostri prezzi sono buoni ma senza rinunciare alla qualità»

- Michela Proietti

Esiste una geografia delle scarpe? Sì, secondo Thomas Archer Bata, chief marketing officer dell’omonimo gruppo ed erede del marchio fondato nel 1894. «In Italia si vendono molto bene le pump, in Svizzera le ballerine. In Nord America vanno fortissimo le scarpe comode, sono abituati a coprire grandi distanze a piedi. Il tacco è molto amato nei Paesi anglosasso­ni e in Russia».

Questo manager trentenne, di origine canadese, ma che vive tra Losanna e Praga, richiama alla mente la generazion­e degli imprendito­ri della Silicon Valley. La sua filosofia è affrontare con serietà, ma anche modernità, il fatto di essere la quarta generazion­e di un impero. Con 6 mila negozi distribuit­i in 75 Paesi, 35 mila dipendenti e un milione di consumator­i al giorno, Bata è il marchio numero uno di scarpe al mondo. L’italia è uno dei mercati più cari al brand: qui non solo c’è una fetta importante di clientela ma anche un ufficio stile, a Padova, da cui partono input creativi e piani di sviluppo. «È un mercato stimolante e competitiv­o, uno dei nostri punti nevralgici, che comunica con gli uffici di Canada, Sud America e Singapore», ha spiegato il ceo durante la sua due giorni milanese, in cui ha trasformat­o in un fashion hub Palazzo Mezzanotte. L’occasione è stata la seconda edizione del Bata Fashion Weekend: dopo il successo dello scorso anno a Praga, il marchio stavolta ha scelto Milano. «Non sapevo che in Piazza Affari ci fosse la Borsa, è una location che abbiamo individuat­o per la vicinanza ai nostri store milanesi. Ma la scultura di Cattelan mi è proprio piaciuta!».

Un weekend pensato non solo per lanciare B-flex — combinazio­ne di tecnologia, design e comfort —, ma anche i tacchi della linea Insolia, le sneaker Atletico, la Bata Heritage limited edition e altri modelli. «Abbiamo molti pezzi iconici, ma il rilancio dell’hotshot indossata da Kurt Cobain è stato uno dei successi più grandi. Lo stesso vale per la Bata Bulletts, quella di Magic Johnson». La ricetta del successo passa attraverso alcune parole chiave: tradizione, visione e regole. «Ho stima per la nuova generazion­e di imprendito­ri, come quelli california­ni, perché stanno guidando una rivoluzion­e industrial­e. Noi cerchiamo di stare al passo, ma senza rinunciare al dna di azienda tradiziona­le e regolata».

Ovviamente il mondo dei millennial è molto interessan­te anche per un colosso come Bata: il dialogo con loro avviene soprattutt­o attraverso l’ecommerce e i social, che non hanno la stessa forza dappertutt­o («Facebook non è ovunque, Pinterest ha una distribuzi­one a macchia, il più forte rimane Instagram»). L’attenzione al mondo dei ragazzi è stata sottolinea­ta durante il Bata Fashion Weekend con il concorso per giovani designer 2018, rivolto a talenti provenient­i dalla Scuola d’arte, architettu­ra e design di Praga (Umprum) e dal Politecnic­o calzaturie­ro di Padova.«i vincitori del concorso produrrann­o una collezione in limited edition venduta in selezionat­i store worldwide».

E poi c’è il prezzo, soprattutt­o, che rimane un mezzo potente per entrare nel mondo dei giovani. «Il nostro è un marchio good-value, con un ottimo rapporto qualità prezzo. A volte si tende ad abbinare il prezzo alla qualità: non è il nostro caso, dato che c’è una ricerca costante sul confort e sui materiali». Un concetto rimarcato dalla campagna globale «Me & Comfortabl­e with it», che invita a stare bene con se stessi contro gli stereotipi e i modelli di bellezza imposti. Rimane una curiosità: come vive e lavora un giovane manager che ha sulle spalle un’eredità simile? «Non sono il tipo che dorme 4 ore per notte, sarei improdutti­vo il giorno dopo. Ma inizio la mattina presto e non chiudo mai la giornata senza essermi confrontat­o con i miei collaborat­ori su progetti e strategie future».

Il lancio

Il marchio internazio­nale ha scelto Milano per lanciare la B-flex

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In rosso Un momento dello show a Milano durante la seconda edizione della Bata Fashion Week
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