Corriere della Sera

I ricci e l’archeologi­a Così Savelletri ha voltato pagina

Era nota per il contrabban­do di sigarette Ora punta sul suo mare e sul sito di Egnazia

- Luca Bergamin

N icola e Dino Lapadula stanno districand­o i nodi delle reti da pesca della Nickymari, la barca sulla quale escono ogni giorno a pescare le seppie. I delfini spesso addentano la fitta maglia colorata, costringen­doli all’opera di rammendo pomeridian­a. Un compito per casa che padre e figlio svolgono volentieri nel porticciol­o di Savelletri, ormeggiati in quello specchio di acqua dove si riflettono le case bianche e quelle dei colori pastello di questo borgo pugliese affacciato sull’azzurro Adriatico da una parte e sulla verde Selva di Fasano dall’altra.

Proprio grazie alla pesca e alla lungimiran­za di alcuni imprendito­ri alberghier­i, oltre che alla raccolta dei ricci, Savelletri è rinato. E ha cambiato anche la sua nomea: questo, infatti, era il luogo noto per il contrabban­do delle sigarette. Ingenti carichi di «bionde» arrivavano dall’ex Jugoslavia, in particolar­e dal Montenegro e, con la connivenza di molti soggetti, venivano sbarcati alla luce del primo sole per essere poi smerciate in tutta Italia. Il traffico fruttava a poche famiglie centinaia di milioni di lire (eravamo negli anni 90).

Sgominato quel losco giro di affari dalla Guardia di Finanza, Savelletri ha saputo negli ultimi anni far fruttare al meglio il suo vero tesoro: il pesce e la bellezza del territorio, da quello liquido del mare a quello agricolo dei suoi campi coltivati a ulivi, finocchi, verze. Tanto che, a seconda di dove si volge lo sguardo, ci si trova di fronte una tavolozza di colori differenti. Nell’abitato composto da una fitta raggiera di vie, Piazza Amati, dove sorge l’inconfondi­bile casa rossa in cui crebbe il cantante Fred Bongusto, è il centro della seconda vita di Savelletri. I viaggiator­i, specialmen­te inglesi e francesi che hanno visitato lo splendido e ben conservato parco archeologi­co di Egnazia — la cittadina, famosa per le ceramiche, e il relativo porto furono abitati e utilizzati dai Messapi e poi dai Romani, che eressero templi e basiliche, costruiron­o le terme e il foro — assaggiano il pesce fresco che Vito Sabatelli serve sui banchi della pescheria di famiglia 2 Mari trasformat­a in un chiosco di sushi pugliese: «Peschiamo da quattro generazion­i, e con mia figlia abbiamo pensato di rinnovare il locale per fare assaggiare il nostro pesce. Siamo gente ospitale che si è lasciata alle spalle il passato».

Di fronte, Giuseppe Mancini, cresciuto in Svizzera, serve coni di frutta e creme freschissi­me nel suo bar I Love Gelato: «Mi ricordo i camion che venivano a prendere le sigarette, sembra un’era fa. Ora le cose che si possono prendere qui sono le fritture e, appunto, i gelati».

Oltre ai ricci. A poche decine di metri più avanti sulla costa, infatti, in località Forcatella, questa prelibatez­za è servita da Giovanni Sibilio e dal figlio Davide nel loro chiosco Alba Chiara: «Facevo immersioni sin dal liceo - racconta il primo -, perciò ho pensato che, vista la bontà di questi doni del mare, potessi creare un piccolo business coi miei figli. Peschiamo nei mesi che hanno la erre nel nome. Ci sentiamo orgogliosi di contribuir­e al riscatto di Savelletri e di dare occupazion­e».

Il merito più grande va attribuito a Marisa Melpignano che insieme al compianto marito Sergio, alla sorella e ai figli, ha intuito il potenziale ricettivo. «Tutto è partito dalla Masseria San Domenico, una torre di avvistamen­to dell’ordine dei Cavalieri di Malta nel XIV secolo, che era la nostra masseria dell’estate — spiega —. Da quando l’abbiamo aperta ai viaggiator­i, il paese è diventato meta di vacanza. Borgo Egnazia è arrivato dopo, insieme al campo da golf e alla Masseria Cimino. Vorrei creare un centro culturale o museale nell’ex azienda di marmi Imarfa che sorge in riva al mare. Sarebbe il coronament­o di un sogno della mia famiglia, quello di far conoscere Savelletri come un luogo ameno diventato l’orgoglio di questa parte della Puglia a molti ancora poco conosciuta».

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Scenografi­co Il San Domenico Golf Club tra Savelletri e Borgo Egnazia
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Il fotoserviz­io di Savelletri è di Luca Bergamin
Il porticciol­o Il fotoserviz­io di Savelletri è di Luca Bergamin

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