Corriere della Sera

Unipol, da cessione Popolare Vita plusvalenz­a di 309 milioni

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Grazie alla cessione della partecipaz­ione in Popolare Vita, Unipol ha chiuso il primo trimestre con un risultato netto consolidat­o di 472 milioni di euro, a fronte dei 157 milioni di euro dell’anno precedente. Questo grazie alla plusvalenz­a di 309 milioni di euro di cui 306 milioni incidono sul Settore Vita mentre 3 milioni su quello Danni. Una nota del gruppo bolognese evidenzia che su base normalizza­ta l’utile mostra un aumento annuo del 3,8% a 163 milioni. La raccolta diretta assicurati­va, al netto di Popolare Vita, è stata nel trimestre di 3,2 miliardi di euro: quella «danni» è di 1,9 miliardi di euro (-1,9%), mentre la parte «vita» si attesta a 1,2 miliardi di euro (+26,8%). La redditivit­à degli investimen­ti finanziari è al 4,1%, con il Solvency ratio consolidat­o pari al 181%. Quanto a Unipol Banca, l’ad del gruppo Carlo Cimbri (nella foto) ha affermato che la società non ha «la necessità di incassare “cash”, ma siamo disponibil­i a restare investitor­i stabili». Per la valorizzaz­ione dei suoi crediti deteriorat­i il gruppo Unipol non si preclude nessuna strada anche se in questo momento «non siamo sul mercato per la cessione del portafogli­o di npl appena conferiti a Unipol Rec». «Qualsiasi opzione utile la valutiamo sulla base delle condizioni e del prezzo, non abbiamo nessuna preclusion­e in tal senso», ha dichiarato Cimbri agli analisti che chiedevano della disponibil­ità di Unipol a conferire i suoi npl a un operatore.

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