Corriere della Sera

Floris: il costo più grave per la società è quello dell’ignoranza

Discussion­e su «Ultimo banco» (Solferino). Elsa Fornero: non ho fiducia in un governo che abbia Matteo Salvini come premier o ministro

- Da uno dei nostri inviati Carlo Baroni

TORINO A scuola ci è andato ancora prima di nascere: sulla questione gioca in casa. Sua madre insegnava. «E qualcuno mi chiama ancora il figlio della professore­ssa Floris». Ultimo banco di Giovanni Floris, edito da Solferino, presentato ieri al Salone del Libro di Torino in dialogo con Elsa Fornero e la giornalist­a del «Corriere» Giusi Fasano, parte proprio da dietro la cattedra: «Bisogna restituire dignità agli insegnanti — propone Floris —, la scuola è un’istituzion­e che forma i cittadini. E lo fa attraverso i professori. La ● Il libro di Giovanni Floris, Ultimo banco, è pubblicato da Solferino (pagine 208, 15 in libreria, 13 in edicola con il «Corriere») ripresa dell’italia passa dai banchi di scuola. Dal riuscire a spostarci dall’ultimo al primo banco. Con una ricetta che non cambia: studiare, studiare, studiare».

Elsa Fornero cita Nelson Mandela: «L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo». Molto più di un bel voto in classe. «Oggi — continua l’ex ministra — si scambia la democrazia con il diritto a non sapere». Sembra l’antipasto a una critica rivolta alla politica italiana. «Auguro al mio Paese di avere presto un governo — spiega — anche se dovesse essere guidato da Salvini e Di Maio. Non ho fiducia in un governo che ha Salvini come premier o come ministro. Il dovere di noi cittadini è avere fiducia in chi ci governa. Ma riguardo a Salvini ho sempre il sospetto che non dica il vero».

Elsa Fornero parla anche della riforma delle pensioni: «In pochi ricordano che è stata una riforma di tanti, non solo mia. In Europa la chiamano riforma Monti e strappa applausi, in Italia diventa riforma Fornero e il consenso non è lo stesso».

Anche Floris, tornando sui temi scolastici, sottolinea come «la semplifica­zione, che una volta voleva dire l’insieme delle cose importanti che rimanevano, sia diventata il rimuovere quello che non ci piace, quello che disturba l’idea del mondo che ci siamo fatti». Il mestiere di professore è delegittim­ato anche perché ha poco appeal economico. Per questo, concordano Fornero e Floris, si dovrebbe ripartire dall’aumento degli stipendi. Elsa Fornero ricorda i suoi maestri anche di vita incontrati Il dibattito di presentazi­one del saggio Ultimo banco di Giovanni Floris (edito da Solferino), con Elsa Fornero e Giusi Fasano a scuola: «L’economista Onorato Castellino, che mi ha insegnato la complessit­à delle cose e l’assurdità di coltivare certezze. E mio marito, a cui invidio gli studi classici. Ho imparato moltissimo da lui».

Floris torna su una piaga della scuola: il bullismo. «Non è un fenomeno dei nostri tempi. Già nel libro Cuore c’era Franti. Il guaio è che oggi la scuola è considerat­a il piano B. Se mi realizzo per altre strade, posso fare a meno dell’istruzione. Ma, come diceva Derek Bok, docente ad Harvard, “se pensi che l’istruzione sia costosa, prova con l’ignoranza”».

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