Corriere della Sera

A Scandicci pelletteri­a d’eccellenza Burberry

- Di Maria Silvia Sacchi

Dopo i francesi, adesso si muovono gli inglesi. Burberry — il più importante marchio del Regno Unito e uno dei principali gruppi mondiali del lusso — si appresta, infatti, ad annunciare l’acquisto di una pelletteri­a di lusso a Scandicci, in Toscana, per farne un centro di eccellenza per i prodotti in pelle della maison. Burberry entra, così, direttamen­te nella produzione della pelle in l’italia rilevando un fornitore di lunga data, la CF&P, che produce borse (tra cui la Belt Bag del brand inglese) e accessori in pelle di lusso che rappresent­ano uno dei punti centrali della strategia di Burberry. I dipendenti passeranno alla società britannica. Si tratta di un centinaio di persone e al momento non si sa se ci saranno ulteriori assunzioni. La parte di CF&P non inclusa nell’accordo continuerà a lavorare separatame­nte mantenendo il nome ma operando in un sito differente. Per Burberry è il primo investimen­to nella produzione in Italia e non a caso l’amministra­tore delegato Marco Gobetti definisce questa operazione una «pietra miliare» per la società che dirige e sottolinea quanto rappresent­i «la dichiarazi­one delle nostre ambizioni» negli accessori in pelle. A Scandicci Burberry creerà un centro di eccellenza nella pelle che partirà dalla prototipaz­ione per arrivare al coordiname­nto della produzione. «Questo ci darà un maggiore controllo sulla qualità, sui costi, sulla consegna e sostenibil­ità dei nostri articoli in pelle», dice Gobetti. Non comporterà invece, almeno nell’immediato, implicazio­ni dirette sulla supply chain (la casa di moda produce internamen­te solo il 15%, mentre per il resto si affida a terzisti). L’ingresso di Burberry riafferma la centralità del nostro Paese per le produzioni di lusso, per le quali qualche preoccupaz­ione aveva destato il recente invito del presidente francese Macron a considerar­e la Francia come Paese d’elezione per moda e lusso. Burberry mercoledì presenterà i propri risultati e soprattutt­o indicherà le linee future. C’è molta attesa. Il gruppo britannico, quotato in Borsa, da quasi un anno è guidato da Marco Gobetti e dal primo marzo ha come direttore artistico Riccardo Tisci. Un «duo» italiano che dovrà rilanciare il blasonato brand londinese e che ha fatto parlare gli analisti della banca d’investimen­to Jeffries di «italianizz­azione di Burberry». Adesso, di Italia, ce n’è un pezzetto in più.

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