Debutta «Liberi tutti» Un nuovo supplemento dedicato al vivere bene
In edicola ● Il bello delle persone .... e degli animali ● Il bello delle cose e degli oggetti ● Il bello delle storie e dei sentimenti D
UEMILA anni fa la questione era identica. Come è meglio «usare» la nostra esistenza? In tanti si sono esercitati, pochi hanno trovato risposte, magari transitorie, ma convincenti. Uno di questi è Lucio Anneo Seneca il quale pensava che «breve è la vita che viviamo davvero, tutto il resto è tempo». L’unico modo per sottrarsi a un pensiero che ci inchioda alle nostre responsabilità è forse quello di rompere le categorie e trovare nuovi spazi. Non basta più viaggiare, fare ginnastica, andare a mangiare fuori. Quello che inseguiamo è l’esperienza, nuova pietra di paragone delle nostre vite. Quello che è di qui è interessante, quello che è di là è banale. Superato. Incompleto.
Con Liberitutti, in edicola gratis con il Corriere della Sera da venerdì, vogliamo raccontare questa dimensione e suggerire anche modi «aperti» di viverla. Senza ossessioni, vere subdole nemiche del tempo libero, e anche senza obiettivi, che ne sono i fratelli cattivi. Moda, food, benessere e turismo continuano a esistere, ma lette e interpretate con gli occhi di chi non vede barriere. Parleremo molto delle cose e delle esperienze, ma il piede perno del nostro racconto sono le persone. Che sempre più spesso vivono saltando da uno schema all’altro, talvolta superandolo e basta. Per questo ci occuperemo di over, quella nuova categoria che va oltre l’età anagrafica e alla quale in fondo apparteniamo un po’ tutti, ognuno con il suo numero scritto sulla carta di identità. E ancora di viaggi, certo, in modo concreto. Con il cervello ma anche con un po’ di cuore, di curiosità per il nuovo e del coraggio che serve per affrontarlo. Quando ordiniamo al frigorifero a che temperatura conservare i pomodori si può ancora pensare che la tecnologia riguardi un empireo di superdotati? Certo che no. E quando scegliamo un ristorante non è forse vero che ormai nella nostra mente c’è l’idea che conti non solo quanto è buono quello che stiamo mangiando ma anche che cosa è? Stessa cosa per gli animali, che, nella visione della filosofia contemporanea hanno compiuto un passo avanti e sono «non umani». Vivono con noi, li amiamo e nessuno si scandalizza più ad ammettere che questo amore colma molti vuoti, certo, ma anche che è diventato una forza autonoma. Con una sua dignità e un suo peso. Milleottocento anni dopo Seneca l’elenco di chi la sa lunga ovviamente si è molto arricchito. E allora dovremmo tenere conto delle parole di un dandy inglese, uomo tormentato e raffinatissimo, Oscar Wilde: «Mi piacerebbe avere un po’ di tempo libero per dimenticare tutto quello che ho imparato». Forse il segreto è tutto qui.