Corriere della Sera

«Mio padre uccise la mamma Ora niente sconti e niente eredità»

Milano, il femminicid­a spera nei giudici d’appello. Il nodo dei risarcimen­ti alla figlia

- di Valentina Baldisserr­i

«Non voglio che mio padre esca dal carcere. Non possono dargli uno sconto di pena dopo quello che ha fatto a mia madre, sarebbe come ucciderla di nuovo». Valentina, 25 anni, che se ne era andata via di casa per non assistere più alle continue violenze del padre, un anno fa era in Svizzera quando Luigi Messina uccise la madre Rosanna Belvisi con 29 coltellate. Un femminicid­io annunciato. In primo grado l’accusa chiese 30 anni, il giudice decise per 18. Fece clamore, quella sentenza. E ora si avvicina l’appello.

«Non voglio che mio padre esca presto dal carcere. Non possono dargli anche uno sconto di pena dopo quello che ha fatto a mia madre, sarebbe come ucciderla di nuovo». Gli occhi di Valentina si riempiono di rabbia, la voce è una lama sottile quando parla di Luigi Messina, suo padre, l’uomo che il 15 gennaio del 2017 uccise sua madre, Rosanna Belvisi, con 29 coltellate. Accadde a Milano, quartiere Lorenteggi­o, una mattina d’inverno. Un femminicid­io annunciato. Le liti, anche violente, erano frequenti, lui alzava le mani e lei subiva. Nel ‘95 l’aveva anche accoltella­ta

Pensava cambiasse A mia madre avevo detto di lasciarlo. Ma lei non ci riusciva, era convinta che lui potesse cambiare

alla schiena. Ma i due erano rimasti insieme. Valentina invece, unica figlia della coppia, se n’era andata di casa già anni fa, anche per non sentire più le discussion­i, per non assistere più alla violenza. Ha scelto di non portare più il cognome paterno, Messina. Su Facebook lei è Valentina Belvisi. «A mia madre, che io amavo e amo alla follia, avevo detto e ridetto di lasciarlo, la imploravo: lei non ci riusciva. Era convinta potesse cambiare». Il giorno dell’omicidio era in Svizzera con il fidanzato: «Mia madre in tarda mattinata smise di rispondere ai messaggi su Whatsapp. La chiamai, niente. Al pomeriggio scoprii dalla tv cos’era accaduto. Mi crollò il mondo addosso».

Ha soltanto 25 anni Valentina ma la maturità di una donna adulta. «La forza devi trovarla anche se certi giorni non ti alzeresti dal letto». È rimasta praticamen­te sola, senza madre, padre in galera col quale ha interrotto ogni rapporto e qualche zio o cugino distanti o poco partecipi del suo dramma. «Mio padre per me è morto, non voglio più avere niente a che fare con lui. Deve pagare fino all’ultimo. Mi ha scritto due lettere dal carcere, mai per chiedermi perdono per quello che ha fatto. Gli interessa solo il denaro e che non gli porti via tutto. Non si è pentito. La verità è che odiava mia madre».

In primo grado Luigi Messina è stato condannato a 18 anni col rito abbreviato. Una sentenza che ha fatto discutere. Il pm aveva chiesto 30 anni ma il giudice ha escluso l’aggravante della crudeltà. Per Valentina è stato un secondo choc: «Ma come si fa a dire che 29 coltellate non sono crudeltà? Mia madre è stata colpita in ogni parte del corpo. Così è come se la colpissero ancora e ancora».

I giudici hanno deciso anche un risarcimen­to di 100mila euro a favore della figlia che chissà mai se e quando suo padre potrà onorare. E Valentina non può prendere legittimam­ente possesso neppure della liquidazio­ne della madre (che era dipendente dell’inps) perché al momento è tutto sotto sequestro. Per fortuna ha trovato lavoro in Veneto, dove si è trasferita, e se la cava senza l’aiuto di nessuno.

Ma è quello che potrebbe accadere ora che spaventa di più questa donna minuta: il suo sguardo a tratti si blocca e rivela la paura che si porta dietro. Il 6 giugno il tribunale di Milano discuterà il ricorso in appello dei legali di suo padre che chiedono uno sconto della pena. «Già 18 anni sono pochi, ora l’uomo che ha ucciso

mia madre potrebbe addirittur­a ottenere la riduzione della pena se accogliess­ero le attenuanti generiche e questa cosa mi fa impazzire. Se ciò accadesse, vorrebbe dire che non c’è giustizia in questo Paese. Io sarò in quell’aula perché mia madre non subisca un’altra coltellata, la trentesima». Accanto a Valentina in tribunale ci sarà l’avvocato Domenico Musicco, il legale che da pochi giorni l’assiste; fuori ci sarà l’associazio­ne contro la violenza sulle donne «Cerchi d’acqua». Perché Valentina e Rosanna non finiscano per sparire tra le righe di altre storie ed emergenze e statistich­e.

Interessat­o al denaro Lui per me è morto. Dal carcere mi ha scritto due lettere, gli interessa solo che non gli porti via tutto

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(da Facebook) La festa Valentina Belvisi, 25 anni, durante una festa di compleanno

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