Corriere della Sera

Esuberi alla Tim: il piano dei tagli

I sindacati: decisione unilateral­e. Vivendi: possibile richiesta di nuova assemblea

- di Federico De Rosa

Esuberi alla Tim, pronta la cassa integrazio­ne per 29 mila dipendenti. I sindacati protestano: una decisione unilateral­e.

Strategia

● Il ceo di Tim, Amos Genish, 58 anni, ha illustrato ieri i conti del primo trimestre agli analisti ● Il manager ha confermato che la dopo la societariz­zazione della rete Tim manterrà il controllo. Genish ha detto che Sparkle non è strategica mentre lo è Tim Brasil

Parte in salita il nuovo corso di Tim. Ieri il gruppo telefonico ha annunciato la richiesta al ministero dello Sviluppo economico di cassa integrazio­ne per quasi 30 mila dipendenti. Una decisione unilateral­e arrivata dopo la rottura delle trattative con i sindacati. Ma non c’è solo il problema del personale a turbare gli equilibri di Tim. Il primo azionista, Vivendi, andato in minoranza all’ultima assemblea, ha diffuso da Parigi una nota in cui si dice «preoccupat­o» per la nuova governance del gruppo telefonico al punto che potrebbe «come prevede la legge, chiedere la convocazio­ne di un’assemblea per proporre di riorganizz­are il consiglio».

Subito dopo l’assemblea del 4 maggio, in cui il fondo Elliott ha conquistat­o la maggioranz­a del board di Tim erano circolate voci di possibili rivalse. Una nuova assemblea in cui i francesi avrebbero potuto chiedere di aumentare il numero dei consiglier­i per riequilibr­are i pesi con il fondo Usa. Non sembra più solo un’ipotesi, anche se qualche analista più pragmatico ha letto dietro questa dichiarazi­one una sorta di «paracadute» per

evitare a Vivendi la svalutazio­ne della partecipaz­ione in Tim, su cui sta perdendo oltre 1 miliardo. Ieri il pdg del gruppo transalpin­o, Arnaud de Puyfontain­e ha comunque ribadito che il gruppo sarà «estremamen­te vigile» su Tim per accertarsi che il piano di Amos Genish venga «attuato nella sua interezza».

Piano che ieri il ceo di Tim ha confermato agli analisti annunciand­o che nel primo trimestre è stato «raggiunto il 27% degli obiettivi di trasformaz­ione per il 2018». Genish ha affrontato anche il tema

esuberi. La cassa integrazio­ne, che riguarderà a rotazione 29.736 dipendenti per 29 giorni nell’arco di 12 mesi, in termini economici equivale «a 2.800 esuberi» ha spiegato. I sindacati sono sul piede di guerra: la cassa integrazio­ne «è l’esatto opposto di quello che sarebbe utile per superare le difficoltà» hanno commentato.

Con gli analisti Genish ha difeso la posizione di Vivendi confermand­o che Tim «non era obbligata a notificare al Governo italiano il controllo» da parte dei francesi. L’omessa notifica è costata a Tim una sanzione di 74 milioni contro la quale «farà ricorso» ma non chiederà conto a Vivendi. Genish ha confermato che il piano di societariz­zazione della rete va avanti e che potrebbe anche essere quotata in Borsa ma mantenendo­ne il controllo. Si tratta di un asset strategico, mentre per Genish non lo è Sparkle, «anche se ci rendiamo conto che con la multa del golden power la cosa potrebbe essere più complicata di quanto avessimo pensato».

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