Corriere della Sera

Gli animalisti contro Raggi «No alle pecore tosa erba»

Roma, la polemica: «Sfruttamen­to per nascondere l’incapacità»

- Di Flavia Fiorentino

Mentre ironia e ilarità ancora accompagna­vano l’annuncio del Comune di Roma di voler far ricorso a pecore tosa erba per affrontare l’emergenza verde pubblico nella Capitale, ecco entrare in campo anche le mucche come possibile risorsa aggiuntiva proposta dall’amministra­zione. Ed è stato forse proprio il coinvolgim­ento di nuovi animali, destinati, in mancanza di fondi, a misure bucoliche per attività di giardinagg­io, che ha scatenato l’attacco di Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, contro la giunta pentastell­ata di Roma. «Con queste dichiarazi­oni pastorali dell’assessore “competente” si prendono in giro i cittadini — ha detto Brambilla — inaugurand­o un nuovo genere di sfruttamen­to degli animali, sommamente politico: quello attuato per nascondere l’incapacità amministra­tiva, cioè la mancanza di un progetto serio di riorganizz­azione e potenziame­nto del Servizio Giardini. Meglio affidarsi quindi a bovini e ovini, in attesa di reclutare anche i caprini, e poco importa se il traffico li spaventerà o li stresserà».

Eppure l’idea di «assumere» animali per far fronte all’incuria e all’abbandono di parchi e ville della città, dove prosperano erbe infestanti, Il precedente Nel 2004, Luca Zaia, allora presidente della Provincia di Treviso, lanciò un progetto per usare gli asini come tosa erba fioriture spontanee, rovi e forasacchi che superano il metro d’altezza, era stata accolta come un buon rimedio alla penuria di giardinier­i e mezzi meccanici persino dal Wwf che avrebbe addirittur­a suggerito di inserire nella task force di quadrupedi, anche gli asini «basta avere il controllo delle bestie».

Utilizzo, quest’ultimo, già sperimenta­to, ma con risultati altalenant­i, quando era presidente della Provincia di Treviso, dal leghista Luca Zaia con asinelli dediti allo sfalcio ecologico (il progetto durò qualche anno e poi venne abbandonat­o).

Decisament­e contraria invece Brambilla, che aggiunge: «Nell’arcadia dei Cinque stelle le pecore e le vacche tosano l’erba, gli alberi diventano “spelacchi” oppure cadono, senza preavviso».

Intanto la Coldiretti del Lazio fa sul serio e a poche ore di distanza dall’annuncio dell’assessore all’ambiente Pinuccia Montanari, ieri mattina era già in Campidogli­o a parlare di protocollo d’intesa: «Abbiamo approfitta­to di quest’apertura da parte della sindaca Raggi per ampliare le strategie operative e riposizion­are il fondo agricolo all’interno di una grande città — spiega Davide Granieri, presidente di Coldiretti Lazio — stiamo lavorando all’utilizzo di animali e mezzi agricoli per un piano anti erbacce che dovrebbe subito far fronte all’emergenza che si deve affrontare con urgenza a Villa Borghese, Villa Torlonia e nei quartieri di Spinaceto e Laurentino. Ci sarà un giro di bozze nei prossimi giorni e contiamo entro una settimana di arrivare alla firma dell’accordo. Ma con i 50 milioni di metri quadri di verde che attraversa­no la capitale c’è tanto da fare anche sul fronte della biodiversi­tà: ora soltanto il 3% del pecorino si produce qui, ed è davvero troppo poco». La vicenda

Le divisioni Brambilla all’attacco: il traffico farà paura agli animali. Ma il Wwf: usare anche gli asini

● Pinuccia Montanari, assessore comunale all’ambiente di Roma, ha annunciato su Facebook l’intenzione della sindaca Virginia Raggi di voler utilizzare pecore e altri animali per tagliare l’erba in parchi e ville antiche. Il modello citato è Berlino

● La proposta non è piaciuta alla presidente del Movimento animalista, Michela Vittoria Brambilla, che ha parlato di un nuovo genere di sfruttamen­to degli animali, definito «politico»

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