«È
Fuksas e la lite con la Regione per il grattacielo
stata la giornata più brutta della mia vita, perché non ho parlato di architettura ma con dei ciarlatani». La frase pronunciata da Massimiliano Fuksas in Tribunale, a Torino, dopo tre ore di deposizione nel processo sulle presunte irregolarità nella costruzione del grattacielo della Regione Piemonte, ha scatenato la rabbiosa reazione degli avvocati che assistono imprenditori ed ex funzionari dell’ente. L’archistar ha poi precisato: «La parola ciarlatani non l’ho mai pronunciata». Nel suo intervento, il progettista della torre che ospiterà i nuovi uffici dell’amministrazione regionale non ha comunque risparmiato duri attacchi all’ente e ai suoi dirigenti. «Ho capito subito che non mi volevano tra i piedi. Ero il progettista, ma non potevo entrare nel cantiere», ha detto. «Per la prima volta in vita mia, mi è stato impedito di seguire un lavoro. Cambiavano il mio progetto e io non potevo assistere». «Hanno costruito il mio grattacielo a mia insaputa», ha concluso Fuksas.