Per la prima volta porte aperte in reparti e uffici
Due giorni di forum, visite in azienda e workshop. «family business, festival laboratorio delle imprese familiari» prende il via oggi a Bologna nella sede del Mast. La città di Bologna è stata scelta perché le ricerche dell’università Bocconi l’hanno individuata come uno dei territori più fertili e dai migliori risultati reddituali.
Il programma di oggi, venerdì, prevede la visita (a iscrizione) in cinque aziende, tre rappresentanti di un comparto centrale per Bologna come il packaging (Ima, Coesia e Marchesini), una dell’energia (Illumia) e una della moda fast fashion (Imperial). Alle 18 partono, poi, i lavori della plenaria nella sede del Mast, condotti da Danilo Taino e Maria Silvia Sacchi. Si entra subito nel merito con «Essere imprenditore oggi», intervista a Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group, che, dopo una gestione esclusivamente familiare, nel 2016 ha deciso di aprire le porte a un amministratore delegato esterno.
Le aziende di famiglia non sono solo piccoli laboratori artigianali come quasi tutti sono portati a credere, ma realtà con decine, centinaia e anche migliaia di dipendenti e a volte fatturati miliardari. Ancora pochi, però, lo sanno come mostrerà l’analisi realizzata dal Corriere della Sera e illustrata da Guido Corbetta, docente di Strategia delle imprese familiari (Bocconi). Operano su tutti i mercati internazionali e si trovano oggi a fare i conti, non solo con uno scenario mondiale a forte volatilità, ma anche con uno scenario politico interno difficile. Il punto lo farà Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera e autore del saggio «L’impresa in un Paese senza leader» (Longanesi editore) in un colloquio con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
Di capitalismo familiare parlerà l’editorialista del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli in una discussione a tre con Innocenzo Cipolletta (presidente di Assonime) ed Elena Zambon (presidente Aidaf). Esiste un nuovo modello di impresa familiare dopo quello tutto chiuso del passato che ha mostrato i suoi limiti?
Secondo i dati dell’osservatorio Aub (Aidaf, Unicredit e Bocconi), dal 2007 al 2016 le aziende guidate da leader ultrasettantenni sono passate dal 14,9% al 24,4%, ponendo quesiti sul passaggio generazionale. È già difficile di per sé, ma l’italia ha una propria specificità: la legge sulle successioni che impatta sull’impresa in modo determinante. È il tema affrontato da Piergaetano Marchetti, professore emerito di
Diritto commerciale in Bocconi. «Family Business – Festival
laboratorio delle imprese familiari» è una iniziativa lanciata dal Corriere della Sera assieme a università Bocconi e Aidaf (associazione aziende familiari) in collaborazione con EY, powered by Tim e Ubs, in partnership con Axitea, Fsi, Belluzzo e Volvo.