Corriere della Sera

Industrial­i del Nord: nove richieste per cambiare il lavoro

- Rita Querzè

La rivoluzion­e del lavoro in settanta pagine. Guarda lontano il libro bianco sul «Futuro del lavoro» presentato ieri a Milano dal presidente di Assolombar­da Carlo Bonomi insieme con il suo vice con delega alle Politiche del Lavoro Mauro Chiassarin­i. La territoria­le di Confindust­ria di Milano, Monza e Lodi è già proiettata in un altro mondo, dove lo smartwork è consuetudi­ne diffusa, le aziende hanno superato la prima fase della digitalizz­azione e la fabbrica — intesa come luogo della produzione — è uscita dai cancelli per «invadere» tutta l’area urbana.

Per adeguare l’assetto normativo del lavoro ai cambiament­i in corso (e parzialmen­te già realizzati in questa punta avanzata d’italia) secondo Assolombar­da — e Adapt che l’ha supportata nell’operazione — bisogna guardare oltre. Oltre il Jobs act. E anche le linee guida sulla contrattaz­ione condivise a marzo da Confindust­ria con Cgil, Cisl e Uil.

Entrando nel merito, il libro bianco individua nove interventi. Eccone alcuni. «Non smontare la riforma Fornero per non incorrere in costi insostenib­ili». Potenziare la contrattaz­ione aziendale per favorire la produttivi­tà. Introdurre nuovi contratti flessibili per chi (al di sopra di una certa soglia di reddito) è già valutato più sul risultato che sulla presenza. Tra i punti più ambiziosi, la richiesta di una «riforma dell’articolo 39 della Costituzio­ne» (parliamo dell’articolo mai attuato sulla registrazi­one dei sindacati e l’efficacia obbligator­ia dei contratti). «Dopo l’ultimo libro bianco sul lavoro presentato a Milano nel 2001, la nostra ambizione è tornare a produrre pensiero», spiega Bonomi. A settembre nuovo libro bianco. Questa volta sul Fisco.

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Carlo Bonomi, 51 anni, presiede Assolombar­da, territoria­le di Confindust­ria

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