Aereo precipita a L’avana Una radio: italiani a bordo
Lo schianto subito dopo il decollo L’apparecchio messicano era in affitto a una compagnia locale I soccorritori: «È una strage» Farnesina, verifiche sugli italiani
Un vecchio Boeing 737 gestito da una compagnia di bandiera cubana si è schiantato a L’avana subito dopo il decollo. A bordo 109 persone, tra equipaggio e passeggeri. Centosei le vittime, mentre tre donne sono state tratte in salvo. La Farnesina sta verificando la presenza di italiani.
Un Boeing 737 si è schiantato poco dopo il decollo dall’aeroporto internazionale «José Martí» de L’avana, Cuba. Subito dopo essersi staccato dalla pista — alle 12.08 ora locale (le 18.08 in Italia) — il velivolo ha prima perso quota, poi secondo testimonianze avrebbe preso fuoco, subito dopo la prima virata, per cause ancora da chiarire ed è precipitato nei pressi di Santiago de la Vegas, a una decina di chilometri dalla capitale, in un campo agricolo non lontano dalle abitazioni. Alcuni testimoni hanno visto il Boeing toccare dei cavi elettrici.
A bordo si trovavano 109 persone, 104 passeggeri (compresi quattro bambini) e 5 membri dell’equipaggio: due piloti e tre assistenti di volo. Nel disastro sono sopravvissute tre donne che versano in condizioni disperate, mentre la Farnesina si è attivata per capire se siano coinvolti anche cittadini italiani.
Secondo il database specializzato Flightglobal il collegamento — diretto a Holguin, nella parte orientale dell’isola — in quel momento operava in condizioni meteo davvero ottime, tanto da consentire a comandante e primo ufficiale (Jorge Luis Núnez Santos e Miguel Angel Arreola Ramirez, entrambi messicani) di avere una visibilità sufficiente per pilotare l’aeromobile senza l’aiuto degli strumenti di bordo. Sul posto sono giunte decine di mezzi dei vigili del fuoco e di ambulanze. Le fiamme di quello che alcuni testimoni hanno definito «un ammasso di ferraglie» sono state spente soltanto verso sera, dopo alcune ore dalla sciagura.
Subito dopo l’incidente ci sono stati momenti di caos informativo. Con la tv di Stato cubana che ha parlato del coinvolgimento di un Boeing 737 di proprietà dell’italiana Blue Panorama noleggiato da tempo dalla compagnia locale Cubana de Aviación. Ma il vettore tricolore ha smentito la notizia, trovando conferma anche nelle parole del presidente cubano Miguel Díazcanel (che è andato subito sul posto del disastro) e dei veri proprietari: il velivolo coinvolto apparteneva a una compagnia messicana, Global Air (nota anche come Aerolíneas Damojh).
«Mia figlia Letizia si trovava
là dentro, mio Dio, ha solo 24 anni!», ha raccontato disperata, tra le lacrime, all’agenzia Associated Press Beatriz Pantoja. Assieme a lei diversi parenti dei passeggeri si sono radunati in un’area recintata dell’aeroporto. La compagnia ha inserito sul suo sito ufficiale due numeri di telefono da chiamare per avere informazioni ulteriori sui propri familiari.
Il presidente cubano ha detto che «è stata aperta una commissione d’inchiesta. Stiamo cercando di capire quello che è successo». Díazcanel, visibilmente addolorato, alla televisione di Stato ha parlato anche di «tante vittime» e di «condoglianze ai familiari». L’incidente aereo «non ha causato danni alle case». L’ultimo disastro che ha coinvolto un jet operato da Cubana de Aviación risale al 3 settembre 1989 quando il volo 9646 da L’avana a Milano Malpensa precipitò subito dopo il decollo uccidendo sul colpo 150 persone: 115 passeggeri, 11 membri dell’equipaggio e 24 a terra, il disastro aereo più grave sul suolo cubano.