Farah liberata. «Fatemi tornare in Italia»
Pakistan, la 19enne che i genitori hanno costretto ad abortire si trova ora in una struttura protetta
«Sto bene ma sono molto molto stanca... Ora vorrei solo tornare in Italia». Finisce fra le braccia accoglienti dell’avvocata Fauzia Vigar il dramma di Farah, la diciannovenne pakistana costretta all’aborto dai suoi genitori. Ed è il fine più lieto che si potesse immaginare perché Vigar guida la Commissione sui diritti della donna del Punjab, regione di Nord Est del Pakistan. Da lì, dall’abitazione di famiglia di Lahore, Farah aveva lanciato l’allarme attraverso inquietanti messaggi alle amiche e al fidanzato italiano: «Qualcuno con una certa autorità mi venga a prendere a casa... Mi hanno picchiata e tenuta legata per otto ore per farmi fare l’aborto. Ora se ubbidisco stanno buoni, altrimenti mi picchiano. Tutto dev’essere fatto in una volta, se no mio padre stavolta uccide pure me».
Si è risolto tutto in un paio di giorni. Quasi un record, considerata la distanza geografica, politica, religiosa e culturale che divide i due Paesi. Dalle amiche l’sos è rimbalzato alla polizia di Verona, da qui alla Farnesina, all’ambana sciata italiana a Islamabad, ai ministeri pakistani degli Esteri e degli Interni. Ieri il blitz della polizia del Punjab e la liberazione di Farah in meno di ventiquattr’ore. Ieri è stata ospite di una struttura protetta gestita dalla Commissione di Vigar, dove l’ha raggiunta al telefono l’ambasciatore italiano, Stefano Pontecorvo: «Una prestazione impressionante, complimenti alle autorità del Punjab e del Pakistan», ha commentato rilanciando un tweet che dava conto dell’operazione: «L’associazione ha recuperato una giovane don- da un possibile matrimonio forzato».
Pare infatti che il padre volesse trovarle un marito pakistano e musulmano. Il fidanzato italiano lo sapeva: «Dal suo punto di vista io non andavo bene perché sono cristiano». Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha voluto confermare che «Farah è stata rintracciata e si trova in una situazione protetta. L’ambasciata faciliterà il ritorno in Italia». Il rientro è previsto per la prossima settimana.