Corriere della Sera

Il rider che ha perso una gamba «Sono caduto per colpa delle buche»

Milano, il tram lo ha travolto. Gli amici: subito dopo il Comune ha riparato la strada

- di Elisabetta Andreis

Ama la musica, aveva un grande disco di vinile tatuato sul polpaccio destro. Quello che gli hanno amputato dopo il tragico incidente di giovedì pomeriggio. Era in scooter, aveva appena consegnato un pasto per Just Eat, a Milano. È caduto per strada, mezza gamba è rimasta sotto ad un tram. Francesco Iennaco, 28 anni, di profession­e rider, cerca di rassicurar­e in video-chat il fratellino che sta a Torre Annunziata: «Del vinile non è rimasto niente. Ma tranquillo, il dragone è ancora vivo», dice, mostrandog­li con mezzo sorriso il tatuaggio che ha sulla spalla.

Nelle prime ricostruzi­oni si è ipotizzato che lui, per la fretta, stesse superando un tram in modo azzardato, sulla sinistra, mentre un altro arrivava in senso contrario. A questa versione però Francesco si oppone, dal letto d’ospedale, con una forza e una grinta che solo certi ragazzi sanno avere.

«Non andavo di fretta. E non ho fatto nessun sorpasso. La verità è che sono caduto per colpa delle pessime condizioni della strada — ribatte —. Con il mio scooter ero dietro al tram. A destra della rotaia c’era una buca, al centro i masselli erano tutti sconnessi. Allora mi sono portato appena a sinistra, ma c’era una buca anche lì, ho perso l’equilibrio e sono caduto mentre il tram arrivava dall’altra parte. Il motorino mi ha fatto da scudo ma mezza gamba è finita sotto».

La dinamica dei fatti non sarà banale da ricostruir­e. Anche perché due ore dopo l’incidente gli operatori del Nuir, il Nucleo interventi rapidi, chiamati dalla Polizia locale, erano al lavoro per sistemare i masselli e colmare le buche,

Francesco, 28 anni «Non correvo, e non sorpassavo nessuno Il macchinist­a? Lui non ha colpa»

come testimonia­no i video girati da un suo collega rider, che era andato sul luogo per recuperarg­li il cellulare. «Hanno rimesso subito a posto la carreggiat­a che era sconnessa in modo pericoloso da tantissimo tempo», conferma una negoziante che ha assistito alla scena. Dal Comune aspettano di avere la relazione completa ma anticipano che a volte, dopo incidenti gravi, gli uomini del Nucleo Interventi Rapidi vanno sul posto per controlli.

Famiglia campana, primo di tre fratelli, Francesco è sempre stato un grande sportivo. Da adolescent­e era campione italiano di nuoto per salvamento, aveva il sogno di fare il bagnino. Poi invece gli studi, la Marina e infine, due anni fa, la venuta a Milano, per lavorare.

«A differenza dei tremila rider che schizzano da una parte all’altra della città per guadagnare di più, sono fortunato. Ho un contratto annuale, da dipendente, 1.500 euro netti al mese fissi, con l’assicurazi­one e le tutele minime, anche se spesso lavoro fino a tarda notte», spiega.

Inquadrato come fattorino presso un laboratori­o di cucina partner di Just Eat nei fatti è dispacher, smista e organizza gli ordini per le consegne a domicilio e solo quando serve esce dall’ufficio. Giovedì, verso le 14.30, aveva portato le pizze fuori Milano e stava tornando al laboratori­o per finire lì il suo turno. In via Montegani la tragedia. I colleghi sono stati con lui, in una catena solidale, finché sono accorsi i genitori da Torre Annunziata.

Ha ancora in corpo l’adrenalina dello spavento, l’effetto calmante delle medicine. La botta vera arriverà poi. Ma lo sguardo positivo, nessuno glielo toglie. Aspetta una ex fidanzata («Non ci vediamo da tanto, ma la penso...») e spera di trovare un senso a tutto questo: «Spero che adesso aumentino le tutele ai rider che non le hanno e che migliorino le condizioni delle strade».

E il tramviere che l’ha investito? È in ospedale anche lui, ricoverato in stato di choc, e poco dopo l’incidente ha preso un pugno in faccia da un passante, poi sparito. «Il macchinist­a non ha colpa — dice Francesco —. Non ha fatto in tempo a frenare. La verità è che siamo tutti un po’ stanchi».

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In ospedale Francesco Iennaco, rider di 28 anni, in ospedale dopo l’incidente di cui è stato vittima a Milano mentre era al lavoro sul suo scooter. Guadagna 1.500 euro netti al mese

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