Corriere della Sera

L’INCIDENTE AL RIDER, RISOLVERE SUBITO IL PROBLEMA DELLE TUTELE

- di Rita Querzè

Gli incidenti sul lavoro sono tutti odiosi. Pensare di vedere qualcuno uscire il mattino per andare in ufficio o in fabbrica e non tornare più la sera dai propri cari lascia un senso di ingiustizi­a davvero insopporta­bile. Tra i tanti — troppi — incidenti di questo inizio del 2018, però, ce n’è uno più odioso degli altri. Perché si tratta di un dramma annunciato. Giovedì pomeriggio a Milano un ragazzo di 28 anni — lo chiameremo Lorenzo — è finito con il suo scooter sotto un tram. I medici hanno fatto il possibile ma alla fine non hanno avuto alternativ­a. Hanno dovuto amputargli una gamba. Lorenzo era un fattorino che stava consegnand­o pasti a domicilio per conto di Just Eat. Uno di quei ragazzi che sfrecciano sulle strade, un occhio sul cellulare e uno ai segnali stradali. A quanto risulta dalle prime verifiche, Lorenzo in realtà consegnava solo occasional­mente i pasti a domicilio perché la sua principale occupazion­e era quella di smistare le consegne tra i vari rider. In pratica in questo settore era un privilegia­to, uno che lavorava più tempo in ufficio a regolare l’algoritmo che sulla strada. Proprio per questo aveva una regolare assunzione. E un’assicurazi­one all’inail. Ma se fosse accaduto a uno dei rider con un semplice contratto di collaboraz­ione, magari occasional­e? Come ha scritto Giampiero Rossi sul Corriere, solo a Milano la Filt Cgil stima che i rider siano circa 3.000. Ogni compagnia ha regole diverse. Qualcuno — è il caso di Deliveroo — promette l’assicurazi­one per tutti. Ma la verità è che i collaborat­ori occasional­i dovrebbero spendere di tasca propria per farsi la polizza contro gli infortuni. E molti non lo fanno. Anche perché i compensi sono risicati: si parla di 3,5 euro a consegna. Non sta a noi dire quale sia la soluzione sul piano tecnico. Ma di certo chi rischia sulla strada per lavoro deve essere assicurato. Perché in questa storia di virtuale non c’è nulla. Mentre il rischio invece è più che mai reale.

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