Corriere della Sera

Grandi opere: in dieci anni persi oltre 600 mila posti

- di Claudia Voltattorn­i

In calo dopo due trimestri di risultati positivi. Meno 1% nei primi tre mesi del 2018, meno 1,2% in marzo rispetto al marzo 2017. Ma «il risultato è in parte condiziona­to dal persistere di condizioni metereolog­iche sfavorevol­i nel bimestre febbraio-marzo» spiega l’istat che rileva l’indice destagiona­lizzato della produzione nelle costruzion­i che torna in calo, anche su base annua del 4,7%, (corretto per gli effetti del calendario: 22 giorni lavorativi rispetto ai 23 del marzo 2017). Continuano a crescere però i costi: 0,8% (rispetto al 2017) per il fabbricato residenzia­le e il tronco autostrada­le con galleria, 1,2% senza galleria. Dal 2008, contano i giovani imprendito­ri Ance, nell’edilizia sono scomparsi 600 mila posti di lavoro. I più colpiti i lavoratori fino a 35 anni: 200 mila in meno. Nel 2017, c’è stato un calo del 3% di ore lavorate, -4% di imprese e -3,3% di lavoratori iscritti. E nelle imprese ci sono sempre più addetti sopra i 50 anni: «Questo può essere un problema per la sicurezza nei cantieri — dice Roberta Vitale, presidente Giovani Ance —: serve un ricambio generazion­ale in un settore che da solo vale il 6,1% della forza lavoro complessiv­a». Soluzioni? «Accelerare la spesa dei 140 miliardi di euro stanziati per le infrastrut­ture per i prossimi 15 anni, oltre ad interventi su cuneo fiscale, decontribu­zione, formazione e burocrazia».

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