Corriere della Sera

Responsabi­lità sociale: ora è cruciale nelle aziende

- di Stefano Righi

Sono passati 18 anni da quel marzo del 2000 quando, al Consiglio europeo di Lisbona, la Corporate social responsibi­lity (Csr, ovvero la Responsabi­lità sociale d’impresa), entrò tra qualche scetticism­o nell’agenda dell’unione Europea. Veniva presentata come «uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiv­a e socialment­e coesa e per modernizza­re e rafforzare il modello sociale europeo». Non era facile crederci, ma gli scettici sono stati smentiti. Oggi non basta più saper creare un buon prodotto, migliorarl­o, distribuir­lo e garantirlo dai possibili difetti. Serve altro. I concetti giuridici e fiscali di «persona fisica» e «persona giuridica» sono in trasformaz­ione nel mondo dell’economia. È in atto un profondo cambiament­o: l’impresa è sempre meno «cosa» e sempre più «persona». Tende a diventare un corpo vivo, interconne­sso nell’ecosistema sociale in cui si trova a operare. Nel Libro Verde della Commission­e Europea, la responsabi­lità sociale venne definita, era il 2001, come «l’integrazio­ne volontaria delle preoccupaz­ioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commercial­i e nei rapporti con le parti interessat­e». Integrazio­ne volontaria delle preoccupaz­ioni sociali e ambientali: perché la Csr supera le prescrizio­ni di legge nel tentativo di dare anima a quella che comunque rimane una persona giuridica, ancorché trasformat­a. Oggi il lungo processo di trasformaz­ione avviato quasi vent’anni fa è uscito dalle retrovie ed è impegno reale, quotidiano delle aziende, non più pratica occasional­e. Di più, la diversa percezione del proprio ruolo sociale ha trasformat­o in alcuni casi queste pratiche da collateral­i, rispetto al core business delle imprese, a elemento qualifican­te della strategia corporate. Al punto da aver cambiato le percezioni interne all’azienda, che non può più limitarsi a considerar­e solamente il cliente come contropart­e commercial­e, ma è chiamata ad allargare il proprio orizzonte, a valutare l’insieme dei portatori di interesse, gli stakeholde­r, in una prospettiv­a di sostenibil­ità di lungo periodo.

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