Yamaha malaticcia Rossi, sorrisi forzati Dovi, rinnovo Ducati
LE MANS Dovizioso dà l’annuncio dell’accordo con Ducati fino al 2020 e, già che c’è, chiude pure in testa le libere. Marquez è il solito furbetto sia in pista — dov’è secondo — che fuori, quando dice che «se fossi stato nella Ducati avrei rinnovato con Andrea a gennaio: è l’unico ad andare veloce con quella moto...». I due sorridono rilassati, padroni del Bugatti già dal venerdì. E Rossi? Qui la situazione è molto differente. Trovare sorrisi dalle sue parti non è facile e anche quando ci prova lo fa quasi come autoterapia: «Il mio ottimismo è al livello massimo, ma non è che abbia molta scelta: devo esserlo per forza».
Anche ieri, dopo essere stato buon terzo nelle prove, Rossi ha subito avvertito che la piccola impresa dipende non da passi avanti della moto ma esclusivamente da fattori esterni: «La moto è uguale a quella di Jerez (dov’è arrivato deludente quinto, ndr). La differenza l’hanno fatta il clima, l’asfalto, la natura della pista. Anche se c’è il sole e fa caldo, questa aria fresca di Le Mans è perfetta per la M1». Valentino parla della sua moto come di un paziente delicato cui basta il minimo refolo per farsi venire la tosse, o qualcosa di peggio. Ma dove puoi andare con una moto cronicamente fragile, che ha sempre bisogno della sciarpetta al collo e del termometro sotto l’ascella? «È difficile dire oggi quanto tempo servirà per risolvere i problemi.in Yamaha stanno lavorando e prima della seconda parte della stagione c’è qualche Pensoso Valentino Rossi, 39 anni, non è soddisfatto della sua Yamaha (Reuters) giorno di pausa dalla gare che potrebbero essere utili. Io preferirei, però, che riuscissero prima».
Succederà qui? Possibile. «Sta andando meglio del previsto, pensavo di soffrire di più. E forse andrà bene anche al Mugello». Ma poi? Arriverà la famosa continuità? «Le Michelin quest’anno sono migliorate — spiega Rossi —.In queste prime gare ho notato minori difficoltà nella seconda parte di gara, ma noi continuiamo a soffrire più dei nostri avversari. Loro le consumano meno». Oggi in qualifica la missione sarà la solita: stare più avanti possibile per non partire di rincorsa domani. Poi si andrà avanti come sempre, con fiducia e senza rimpianti. Sicuro, almeno a parole, anche quando gli chiedono se, visti i problemi attuali, in marzo avrebbe comunque rinnovato con la Yamaha: «Avevo troppa voglia di continuare a correre, penso che la mia decisione non sarebbe cambiata». È la famosa passione. Ma una moto che va aiuterebbe a tenerla viva.