Corriere della Sera

«Per riuscire, devi provare» Conte, il prof con la pochette finora lontano dalla politica

Studi esteri, cattedre di diritto in Italia, passione per l’eleganza

- di Marco Galluzzo

ROMA Indossa sempre i gemelli e gli piace la pochette. Si è laureato in Legge alla Sapienza, ma ci tiene, oltre all’eleganza, a far sapere che ha un curriculum che in pochi possono vantare: è passato come studente, nel 1992, tra Yale e Duquesne, un anno dopo a Vienna (Internatio­nal Kultur Institut), sette anni dopo in Francia alla Sorbona, nel 2001 nel Regno Unito, presso il Girton College, in quel centro del sapere e della ricerca mondiale che si chiama Cambridge, e poi ancora alla New York University, circa dieci anni fa.

Per Luigi Di Maio potrebbe essere il premier ideale, il nome che Mattarella non potrebbe rifiutare. Al Quirinale non ne sono del tutto convinti, ma nella Lega invece sembra che non abbiano nulla da obiettare. Se il professore Giuseppe Conte non ha esperienza politica, è di sicuro un tecnico, almeno di estrazione giuridica, di livello. Di certo, oltre agli studi, ha anche un presente che brilla per la molteplici­tà di esperienze. Come per le accademie di formazione altrettant­o estesi sono i suoi incarichi, le sue pubblicazi­oni, e le materie sulle quali vanta una specializz­azione.

Se il diritto è il suo campo, non sono poche le branche del diritto nelle quali può asserire di essere esperto, aziendale e amministra­tivo, finanziari­o e civile in senso lato: è stato membro laico del Consiglio superiore del Consiglio di giustizia amministra­tiva, è condiretto­re della nuova collana Laterza dedicata ai Maestri del diritto, componente della commission­e Cultura di Confindust­ria.

Lo descrivono come misurato

Le risposte agli sms

A chi lo contatta scrive: fatelo come se gli sms vi costassero 10 euro, concentrer­ete i pensieri

Il caso Bellomo Membro del «Csm» dei giudici amministra­tivi, guidò la commission­e che destituì Bellomo

ed equilibrat­o. È avvocato civilista, patrocinan­te in Cassazione, ma anche professore ordinario di Diritto civile: ha insegnato, fra gli altri, a Roma Tre, Facoltà di Giurisprud­enza dell’università Lumsa di Roma, a Malta, alla San Pio V di Roma, alla facoltà di Legge di Sassari. Oggi tiene corsi sia a Firenze che alla Luiss.

Sui blog qualcuno lo prende in giro: hanno misurato i curriculum da lui pubblicati, evidenteme­nte su diversi siti, e in alcuni casi non sempre le pagine sono le stesse. Per alcuni 12, per altri 24. Di sicuro ama le frasi ad effetto, «every accomplish­ment starts with the decision to try», si leggeva sino a qualche giorno fa nel suo profilo di Whatsapp, citazione da Kennedy, ha scritto il Sole 24 Ore. Si dice che se contattato risponde con un suggerimen­to: «Scrivetemi come se ogni messaggio costasse 10 euro, vi aiuterà a concentrar­e il pensiero», un modo educato per dire che può prendere in consideraz­ione solo alcuni messaggi, non tutti.

Per alcune settimane è stato in pole position per il ruolo di semplifica­tore della Pubblica amministra­zione, poi il tema sembra scomparso dal radar del contratto di governo, fra Lega e Cinque Stelle. Ha anche ricoperto incarichi presso l’agenzia spaziale e presso il Collegio degli arbitri finanziari. Una montagna di esperienze accademich­e e amministra­tive, per questo professore di 54 anni nato a Volturara Appula, nel Foggiano. Un docente che in pochi conoscono ma che è anche digiuno di politica, almeno prima di essersi avvicinato al mondo dei Cinque Stelle. Non è facilissim­o immaginarl­o ad un G7 o ad un Consiglio europeo a Bruxelles, magari al fianco del presidente francese o della Cancellier­a.

«Ma è pur vero che è anche l’istituzion­e che fa il ruolo», dicono nello staff di Luigi Di Maio. E sottolinea­no che a leggere tutto il curriculum si scopre anche che le pubblicazi­oni sono decine e decine, che è anche componente del comitato scientific­o della Fondazione italiana del notariato e di varie associazio­ni scientific­he, che — nel ruolo di membro laico del «Csm» della giustizia amministra­tiva — ha presieduto fra le altre la commission­e speciale del Consiglio di Stato che ha destituito Francesco Bellomo, il consiglier­e finito nella bufera per le avances sessuali alle allieve dei corsi per aspiranti magistrati.

Se tutto questo basterà per convincere il capo dello Stato lo sapremo oggi. Il suo nome era già emerso nei giorni scorsi, come ministro della Pubblica amministra­zione, poi sembrava tramontato. A poche ore dalla formazione del governo è invece di nuovo in pole position. Di sicuro, il suo curriculum è stato vagliato con molta attenzione negli uffici della Presidenza della Repubblica.

 ??  ?? L’intesa Luigi Di Maio, 31 anni, il 1° marzo a Roma presenta il papabile ministro Giuseppe Conte, 54
L’intesa Luigi Di Maio, 31 anni, il 1° marzo a Roma presenta il papabile ministro Giuseppe Conte, 54

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