Il gasdotto e la ferrovia: «Ecco i costi e i progetti»
In relazione all’articolo di Mario Sensini «Dal Mose al gasdotto. Tutte le opere nel mirino dei 5 Stelle. In ballo 133 miliardi», Tap precisa che il gasdotto transadriatico in avanzata fase di costruzione in Grecia, Albania e Italia, non è un’«opera pubblica», ma un progetto interamente sostenuto dalle aziende che formano l’azionariato di Tap, che il costo stimato è di circa 4,5 miliardi di euro (non 8) e che è stato positivamente valutato dalla Banca Europea di investimenti che a febbraio ha approvato un prestito di 1,5 miliardi.
Il costo della sezione transfrontaliera, 65 km tra Saint-jean-de-maurienne a Susabussoleno, col tunnel di base del Moncenisio, è di 8,3 miliardi di euro (valuta 2012) certificato da un ente terzo. L’opera è finanziata al 40% dall’ue, per il 25 dalla Francia e per il 35 dall’italia, pari a 2,9 miliardi di cui circa 2,5 miliardi già stanziati e resi disponibili dal Cipe con la delibera 7 agosto 2017. Al netto della quota Ue, l’italia dovrà finanziare ancora circa 400 milioni di euro. È notizia degli ultimi giorni anche la firma della convenzione che in Francia finanzia il programma degli appalti 2018 per la sezione transfrontaliera, che prevedono l’avvio di opere sul territorio italiano. Riguardo alla saturazione della linea storica, non è mai stata il requisito fondante della realizzazione della nuova linea. Sull’accordo del 2001 fra Italia e Francia si scriveva di una linea «la cui entrata in servizio dovrebbe avere luogo alla data di saturazione delle opere esistenti», formulando con l’uso del condizionale un auspicio e non una prescrizione. Il successivo accordo convertito con legge di ratifica nel 2014 richiama le ragioni che giustificano l’opera e le regole da applicare per la sua realizzazione, senza menzione di una condizione di saturazione e abrogando le norme precedenti. D’altra parte la linea storica non risponde agli standard di sicurezza ed efficienza richiesti oggi dal trasporto ferroviario e viene man mano abbandonata dagli operatori a vantaggio della gomma. È per ragioni ambientali, oltre che economiche e sociali, che l’italia procede nella costruzione del settimo tunnel di base lungo l’intero arco alpino, forte anche del sostegno europeo.
Prendo atto delle cortesi lettere di puntualizzazione. Quanto alla Tav, i costi dell’opera riportati sono quelli identificati dal governo nell’allegato al Def 2018 sulle opere pubbliche, presentato in Parlamento. Il riferimento ai contenuti dell’accordo Italiafrancia relativo alla Tav è stato fatto dai rappresentanti M5S. Le grandi opere poste in discussione dal programma del nuovo possibile governo non sono solo quelle finanziate con fondi pubblici, come si premette all’inizio dell’articolo. I costi tengono conto anche del gasdotto Snam in terraferma, opera diversa ma complementare.