Bocca: «Giova pure ai Comuni abolire la tassa di soggiorno»
«Gli enti locali non hanno nulla da temere per le proprie risorse». Dopo l’appello degli assessori alla Cultura di Milano e di Roma contro l’abolizione della tassa di soggiorno, inserita nel contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle, interviene il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. «È tempo di abbandonare un’impostazione antiquata, che considera il turista e le imprese del turismo come vacche da mungere, e imboccare con decisione la strada della modernità, che pone il turismo al centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese — afferma in una nota —. Tassare chi soggiorna significa dirottare altrove gli arrivi e scoraggiare la permanenza. Noi vogliamo invece che i turisti vengano in Italia e si fermino quanto più tempo possibile». Secondo Bocca, infatti, «più turisti equivalgono a più occupazione e più reddito, e maggiori entrate, non solo per le imprese e per i lavoratori del turismo, ma anche per le comunità e le amministrazioni locali». Il presidente di Federalberghi ricorda inoltre che la maggior parte della spesa dei turisti riguarda servizi diversi da quelli ricettivi, come bar e ristoranti, stabilimenti balneari, terme, taxi, impianti di risalita, shopping, attrazioni. «Tutto questo movimento — spiega — porta benefici alle casse degli enti locali non solo in termini di entrate dirette grazie a parcheggi, trasporto locale, ingressi nei musei comunali e altro ancora, ma anche e soprattutto sotto forma di imposte locali pagate dalle imprese e dai lavoratori».