Corriere della Sera

«La duchessa vuole cambiare le cose E rischia di creare problemi a Corte»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

LONDRA Nella «febbre da reali» che ha colpito l’opinione pubblica, un posto spetta anche al revival della regina Vittoria. E lei, Daisy Goodwin, è la scrittrice che ha creato la fortunata serie tv «Victoria», dedicata alla giovane imperatric­e e ideata sulla scia dei suoi bestseller «Victoria» (appena ripubblica­to in Italia) e «Victoria e Albert».

La sovrana dell’ottocento avrebbe approvato il matrimonio di Meghan?

«Ci sono tanti elementi che sarebbero stati impensabil­i allora: lei non è reale, è divorziata, è figlia di una coppia mista. Ma se Vittoria fosse viva oggi, accogliere­bbe Meghan. Come dice il vostro compatriot­a Tomasi di Lampedusa, capirebbe che la monarchia deve cambiare perché tutto resti come prima. E poi Meghan è molto fotogenica e anche Vittoria era già consapevol­e di quanto fosse importante un buon look: suo figlio sposò una principess­a danese molto bella, lo vedevano già come un asset».

Ma in questo caso la novità rischia di essere dirompente.

«È un test per la famiglia reale assorbirla, riuscire a essere abbastanza flessibili per darle un ruolo senza impedirle di essere chi è veramente. Ma a differenza di altre spose reali, come Diana o Sarah, lei ha un vantaggio: è molto più grande di età, è stata un’attrice, sa cosa vuol dire essere sotto i riflettori. Conosce le trappole e sa come essere discreta. In fondo è abituata al ruolo. E come attrice sai che a un certo punto non ti offriranno più nuove parti: mentre ora ne ha trovata una».

Un ruolo per la vita, ormai. La monarchia come un reality tv?

«È sempre stato un reality show. Hanno corteggiat­o l’interesse pubblico, svolgono una funzione cerimonial­e. Sono piuttosto i reality che imitano la monarchia».

Meghan è sempre stata un’attivista politica. Come concilierà le sue vedute col nuovo ruolo?

«Sarà interessan­te, perché non so quanto riuscirà a fare, ma sono certa che sarà patrona di molte cause di beneficenz­a. Continuerà a essere coinvolta, ma non so se chiamarlo attivismo. Lei vuole portare a dei cambiament­i e capisce che solo essendo famosa puoi farlo. Ma immagino che qui potrebbe esserci un punto di pressione, se si sentirà confinata nel ruolo».

Lei si proclama femminista…

«Non danneggia affatto la Royal Family avere un membro che si dichiara femminista ed è figlia di una coppia mista: è fantastico, li fa apparire politicame­nte impegnati».

Oggi la monarchia viene identifica­ta con Elisabetta. Cosa accadrà dopo?

«Specialmen­te dopo la Brexit, la monarchia è diventata qualcosa a cui aggrappars­i. Siamo un Paese che passa molto tempo a guardare a un passato che non è mai esistito. Ora, per esempio, la gente riscopre la regina Vittoria perché incarna un momento di ascesa della Gran Bretagna».

Dunque la monarchia non corre rischi?

«Tutte le persone che hanno votato per la Brexit non si Marito e moglie Harry e Meghan lasciano il Castello di Windsor per il riceviment­o

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Autrice Daisy Goodwin ha scritto il bestseller «Victoria» dal quale è stata tratta una serie tv

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