Corriere della Sera

Philip Roth elogia (e Safran Foer presenta) il romanzo di Monda

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NEW YORK «Con la finezza della narrazione, Antonio Monda ha scritto un libro compatto e forte che potrebbe essere un racconto erotico morboso di Boccaccio. Un romanzo che espone la tormentata concupisce­nza del clero». Questo lusinghier­o giudizio di Philip Roth, gigante della letteratur­a del Novecento, accompagna l’uscita negli Usa di Unworthy, edizione in inglese de L’indegno, quarto volume della saga americana di Monda (in Italia è edito da Mondadori): è il ritratto doloroso di Abram, un ebreo che nella New York degli anni Settanta sceglie di farsi prete ma poi, innamorato di Lisa, cerca disperatam­ente di conciliare la missione spirituale che si è data col suo amore carnale. Non capita spesso di vedere un autore italiano pubblicato da Random House, una delle case editrici più blasonate d’america. Ancor più raro è vedere le nuove opere di autori stranieri recensite con entusiasmo da grandi scrittori Usa. Monda ha raccolto giudizi molto positivi da diversi di loro: da Colum Mccann a Mary Karr, da Daniel Mendelsohn a Jonathan Safran Foer. Dopodomani, mercoledì 23, giorno dopo l’uscita di Unworthy, sarà proprio lui, autore di Ogni cosa è illuminata e Eccomi, a presentare il romanzo, insieme all’autore, alla libreria Barnes & Noble di Broadway, nell’upper West Side di New York. (m. ga.)

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Il libro di Monda

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