I fischi e gli abbracci finali Il futuro da scrivere di Gigio
L’inizio è il peggiore possibile. Fischi di San Siro alla lettura del suo nome. La settimana era stata pesante, con la testa piena zeppa di pensieri, tanto per cambiare, e le solite incertezze sul futuro. Passo indietro: negli occhi c’è l’immagine della maglia rifiutata dai tifosi a Bergamo, dopo un intervento non certo perfetto sul gol di Masiello. Due passi indietro: a bruciare ci sono ancora gli erroracci nella finale di Coppa Italia.
Così Gigio Donnarumma entra in campo, un campo bagnato dalla pioggia battente, per quella che potrebbe essere la sua ultima partita a San Siro, con tutti i peggiori presentimenti possibili. Ne uscirà sicuramente più sereno, dopo una strana serata in cui è stato inoperoso (solo una buona uscita su un cross rasoterra di Dabo ad anticipare Simeone), quasi ai margini, periferico alle emozioni rossonere, e chissà che anche questo non sia un segno del destino.
Alla fine, va anche lui sotto la Curva, che a quel punto applaude tutti indistintamente. Soprattutto, c’è uno strano passaggio di giocatori del Milan che corrono ad abbracciarlo e a salutarlo, a partire dal capitano Bonucci. Chi pensa male ma spesso ci azzecca, vi ha visto il segnale dell’addio.
Da oggi, con il sesto posto in tasca, tutti andranno in vacanza, Gigio preparerà l’esame di maturità e un’altra estate al centro dei riflettori. Il Psg pensa a Buffon, il suo procuratore spinge per farlo partire, magari a un prezzo basso in modo da guadagnare sontuose percentuali, il Milan aspetta offerte perché quello che è considerato un asset importante del club non potrà essere svalutato. E
Gattuso Io spero che Gigio resti, poi vedremo come gestirlo. Lui e Reina assieme? Perché no? E in ogni caso sarà il campo a decidere
Gattuso, prima di partire per i 30 km a piedi come da voto della vigilia («Li farò con dietro mia moglie in macchina, pronta a prendermi»), pensa già alla possibilità di gestire Donnarumma e Pepe Reina assieme. «Io spero che Gigio resti, poi vedremo come gestirlo. Lui e Reina assieme? Parlerà il campo».
Nel caso, non sarà la più facile delle situazioni, anche se il portiere del Napoli ha dato il suo ok a fare la chioccia al giovane Gigio e magari giocare le Coppe. Non è l’esito più probabile. Ci sono troppe incognite nella testa del portiere diciannovenne più talentuoso del mondo. C’è la sfiducia di chi gli sta intorno verso tutto il progetto Milan che, col tempo, ha finito per condizionarlo. Non segue più con la dedizione di prima nemmeno il suo preparatore Alfredo Magni, il suo antico maestro. Sono stati questi tarli il freno più grande alla sua crescita che, quest’anno, va detto, non c’è stata, ed è questa la ragione per cui sembra difficile che resti.
Da oggi comincia il mercato del Milan, che sarà naturalmente condizionato anche dal responso dell’uefa («Prenderemo giocatori forti e di esperienza per alzare il livello», assicura il ds Mirabelli). Da oggi è ancora il tempo di Gigio.