Corriere della Sera

«Sarri? Il tempo è scaduto»

Il tecnico: «Due giorni per pensare...». Ma poi: «Meglio dividersi sul più bello»

- Monica Scozzafava

Applaude e canta il San Paolo, mentre nello spogliatoi­o sono già fuori dal frigo bottiglie di spumante. Il Napoli ha vinto contro il Crotone (retrocesso) con gol di Milik e Callejon, la festa ha inizio. Lo scudetto mancato è già nei ricordi di un sogno, bello ed emozionant­e da coltivare: 91 punti sono una enormità, un record. E nessuno recrimina più se non sono bastati. Maurizio Sarri per la città di Napoli ha stravinto comunque e i cinquantam­ila tifosi sugli spalti gli chiedono ancora di restare. Lui applaude, saluta e davanti alla curva che in tre anni gli ha toccato il cuore si inchina. Una, due e tre volte. Sembra un addio, eppure lui lascia ancora aperto un filo di speranza: «Deciderò in fretta, parlerò con la mia famiglia».

Tutto lo stadio si alza in piedi e in qualche modo si pone ai suoi piedi. De Laurentiis lo raggiunge poco dopo nello spogliatoi­o ed è lui a stappare la In rete Callejon realizza il secondo gol del Napoli (Getty Images) prima bottiglia. Pochi minuti e il presidente è già ai microfoni, ciò che dice non è banale: «Sarri? Il tempo è scaduto, troppi se». Poi lancia un’altra stoccata alla Juve (alla quale erano già state chieste ufficialme­nte le scuse per gli scivoloni social di Douglas Costa e Benatia):«sono felicissim­o per la stagione, mica posso andare a rubare?». Sorride, sornione. Al suo allenatore non concede più tempo e Sarri, comprensiv­o, resta blindato: «Capisco che deve programmar­e, ma io non so ancora cosa farò. Devo ritrovare un minimo di tranquilli­tà, un giorno o due mi sembra si possa aspettare. Se dovessi restare dovrei avere la percezione che possiamo ripeterci, ed è difficile. Se invece andassi via lo farei per una squadra estera». E aggiunge: «Questa squadra resterà nel mio cuore per sempre, ma è meglio dividersi sul più bello». I dubbi diventano certezze, l’addio pare inevitabil­e.

Chi va e chi invece resta da vincitore: scenario diverso a Torino, dove Allegri sembra ormai convinto, anche in assenza di offerte concrete dall’estero, di restare alla Juve, magari prolungand­o il contratto di un altro anno, fino al 2021. Oggi l’incontro con la società. «La qualità della rosa non va abbassata», ha sottolinea­to Max. La transizion­e comunque è delicata, perché la squadra va ringiovani­ta senza perdere personalit­à e solidità.

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