Corriere della Sera

Calcio, oggi si accende la tv Mediapro dentro o fuori

Sui diritti la Lega al voto, si valutano le garanzie degli spagnoli

- Monica Colombo Daniele Dallera

rispetto al passato, recente e lontano, si rivolgerà ai club con un discorso improntato al senso di responsabi­lità. Di fatto il gruppo spagnolo al momento è inadempien­te, visto che finora non ha rispettato le scadenze delle garanzie finanziari­e attese inizialmen­te per il 26 aprile. Per il gruppo degli miliardi di euro la cifra che la spagnola Mediapro dovrebbe versare come fideiussio­ne alla Lega serie A per i diritti delle stagioni 2018-2021 scettici l’anticipo non vale come garanzia e per questo una delle ipotesi contemplat­e è la rescission­e del contratto con Mediapro. La conseguenz­a per la Lega, che tornerebbe in possesso dei diritti tv, sarebbe appunto un nuovo bando o più probabilme­nte trattative private. Mediatore Gaetano Miccichè, presidente della Lega serie A

(Getty Images)

Sky e Perform insieme garantireb­bero 900 milioni, comunque meno della cifra di 1,05 miliardi che i catalani sono tenuti a versare. Molti club, fra cui Lazio, Genoa e Milan, sono pronti invece a rinnovare la fiducia agli spagnoli abbraccian­do anche il progetto del canale. Ovviamente su quest’ultimo tema il fronte delle società è spaccatiss­imo, consideran­do pure che anche il governo attuale della Lega considera questa ipotesi la soluzione del futuro ma non un piano attuabile nel breve termine.

In questo quadro caotico, si dovrebbe pure procedere al rinnovo della governance. E qui occhio ai blitz che potrebbero compromett­ere l’impostazio­ne di Malagò & Miccichè: era nei loro progetti chiudere oggi l’avventura commissari­ale procedendo, in terza assemblea elettiva, a una votazione con maggioranz­a assoluta secondo statuto. Claudio Lotito però ha in serbo un parere legale in cui

Il canale e i tempi Allo studio sempre il canale interno, ma fanno discutere i tempi di attuazione

verrebbe dimostrato che i principi informator­i del Coni, ai quali lo statuto della Lega si è ispirato, non sono stati approvati dopo le modifiche subite nel 2017 dal ministro dello Sport. Pertanto la regola della maggioranz­a assoluta sarebbe, secondo molti, carta straccia.

Perciò pare difficile che passi la linea secondo cui i consiglier­i federali saranno Marotta e Lotito, i due vertici delle opposte fazioni, visto che i fautori dell’uno sono pronti a impallinar­e l’altro. Roma, Milan, Napoli, Fiorentina e Atalanta corrono per entrare in consiglio di Lega. Nebbia fitta sull’amministra­tore delegato, posizione per cui Malagò propone Marzio Perrelli di Hsbc mentre alcuni presidenti, tra cui De Laurentiis, spingono per Paolo Dal Pino. La notizia positiva è che nessuno si annoia.

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