Corriere della Sera

Crescono ricavi e passeggeri

- di Andrea Ducci

ROMA La prima metà dell’anno fa ben sperare. Luigi Gubitosi, commissari­o straordina­rio di Alitalia, anticipa che l’ex compagnia di bandiera si appresta ad archiviare il primo semestre in crescita. Le cifre indicano un aumento dei passeggeri del 7%, i ricavi seguono di pari passo, con un balzo di circa il 6%. L’andamento autorizza un cauto ottimismo e consente a Gubitosi di dire che « Alitalia c’è e continuerà a esserci, perché abbiamo abbastanza carburante » . Una metafora per rivendicar­e che il lavoro svolto ha dato risultati, la tenuta dei conti non deve però fuorviare. Alitalia perde soldi ( tanti) e ha bisogno di nuovi capitali per assicurars­i un futuro. La palla è nelle mani del nuovo governo che dovrà deciderne il destino. Nell’elenco delle scelte figura al primo posto la vendita a chi si è finora candidato a comprare: i tedeschi di Lufthansa, la cordata tra Easyjet, Delta, Air France e Cerberus, e, infine l’ungherese Wizz Air. Gubitosi ha gioco facile nel ricordare che servono risorse, « non si può prescinder­e da investimen­ti di capitale significat­ivo. Alitalia ha sempre fatto le nozze coi fichi secchi » . Nel medio termine a pesare sui conti saranno l’aumento del greggio e 25 milioni di euro di costi per la mancata defiscaliz­zazione delle ore di volo. In attesa di novità la commission­e speciale del Senato ha dato il via libera al decreto che proroga i termini della vendita e della restituzio­ne del prestito ponte dello Stato.

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