Corriere della Sera

«Le tegole sulla testa dei dirigenti scolastici»

- Ubaldo Busolin

Vorrei sottolinea­re l’assurda condizione in cui si trovano ad agire i dirigenti scolastici (presidi) della scuola italiana. Oberati da oneri e responsabi­lità crescenti, con le «casse vuote» per venire incontro alle esigenze di un’utenza sempre più problemati­ca, il riconoscim­ento economico è rimasto praticamen­te immutato negli anni e l’equiparazi­one agli altri dirigenti della stessa area sembra tramontato da tempo. Pur nella carenza cronica degli organici, nel frattempo si sono allungati i tempi per il concorso di nuovi presidi, con la conseguenz­a che col prossimo anno molti degli attuali dirigenti avranno «la reggenza» oltre a quelli che già l’hanno dovuta «sperimenta­re» in questi anni. In pratica si tratta di assumere la responsabi­lità di un’altra scuola oltre la propria a fronte di una esigua indennità pro-tempore che arriva dopo mesi. Dire «scuola di titolarità» è ancora dire poco, perché ormai un istituto è composto di più plessi ed ereditarne un altro con la reggenza significa trovarsi a dirigere anche otto/dieci plessi — dalla scuola d’infanzia alle superiori, — a km di distanza uno dall’altro, con un migliaio e oltre di studenti e altrettant­e famiglie. La caduta dei controsoff­itti nelle aule fa notizia (e ci mancherebb­e altro!), ma ci sono altre tegole che cadono addosso quotidiana­mente a chi opera nella scuola.

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