Quattro personaggi nel corpo di Gaia
Estate, vacanza meravigliosa. Due coppie di amici, due storie d’amore, di eros rigoglioso, che si intrecciano tra spiagge dorate, onde marine luccicanti, scogli vigorosi. D’estate con la barca è il racconto rarefatto e struggente di Giuseppe Patroni Griffi che Luca De Fusco ha trasformato in un monologo fisico, travolgente, e affidato alla viscerale interpretazione di Gaia Aprea. L’attrice (ora in scena al Mercadante di Napoli), sola su una barca in palcoscenico, incarna i quattro personaggi mentre rema: un sapiente gioco di video proiezione la fa apparire come se fosse sulla distesa marina della costa di Posillipo.
La doppia coppia di ragazzi vive nel corpo della protagonista storie parallele e complici: sono giovani e veraci, freschi di vita e voraci, giocano, fanno sesso, motteggiano in uno slancio sentimentale che si disperde fino a raggiungere un orizzonte gonfio di promesse. Il ritmo frenetico delle loro parole, dei gesti, è scandito da quello lento, possente della risacca. Muta cadenza di pensieri ossessivi, un equilibrio perfetto fin quando l’eros sconfina nell’ombra di thanatos. Un tuffo azzardato dall’alto di una roccia, morte improvvisa e le capriole giocose si trasformano nel dolore sordo della perdita.