La Lega discute e si divide La materia è la solita Mediapro e le sue garanzie
Mediapro rimandata. All’ora in cui suona la campanella, i presidenti concedono all’intermediario spagnolo l’esame di riparazione. Non senza urla, naturalmente, toni alti, al termine di una seduta tesissima, in mancanza di quorum, decidono di concedere ulteriori quattro giorni di fiducia al gruppo guidato da Jaume Roures. Dieci club votano a favore della risoluzione del contratto con i catalani, ma cinque si astengono (Torino, Cagliari, Udinese, Genoa, Milan) e due sono assenti. Ovvero la Lazio rappresentata dal responsabile marketing Marco Canigiani, semplice uditore, e il Chievo di Campedelli, dissoltosi al momento del voto.
Morale: tutto rinviato all’assemblea convocata d’urgenza per lunedì pomeriggio. E quello sarà il momento in cui, secondo il commissario Malagò «o ci sarà la possibilità di ribadire la fiducia nei confronti delle nuove proposte di garanzia da parte di Mediapro o di intraprendere un’azione che conoscete». Cioè la risoluzione del contratto con uno strascico legale che Roures è pronto a intraprendere.
Si sono scontrate due scuole di pensiero. Quella guidata da Malagò & Miccichè intenzionata a chiudere i ponti con Mediapro, percorrendo, e velocemente anche, la strada che porta a Sky. E quella sostenuta da alcune società che reputa la fretta una cattiva consigliera, meglio affidarsi alla riflessione e alla pazienza, importanti in ogni trattativa. Due scuole di pensiero che si sono confrontate facendo emergere, per esempio, differenze di opinione tra il numero 1 della Lega Gaetano Miccichè e il presidente del Torino, Urbano Cairo. Fa parte del gioco assembleare.
Quale argomento ha convinto i dirigenti a dare ancora fiducia agli spagnoli dopo che anche il consulente della Lega, l’avvocato Toffoletto, aveva fornito un parere giuridico secondo il quale esistono i presupposti per rendere pienamente legittima la rottura dell’accordo? Roures ha sparigliato le carte mettendo sul tavolo una nuova offerta. Oltre alla visibilità del patrimonio netto da 400 milioni di Imagina, oggi il cda di quest’ultima, la capogruppo di Mediapro, delibererà il versamento di 186 milioni che verranno trasferiti entro 48 ore, così da essere visibili sui conti della Lega lunedì: il deposito sarebbe stavolta a titolo di garanzia e non di acconto. In allegato però gli spagnoli invieranno come richiesta la possibilità di avere la piena titolarità dei diritti e di poterli commercializzare nella maniera più proficua. Tradotto, con il canale.
Sintesi: un blocco di club, capeggiato da Juve, Roma e Napoli, e appoggiato da Miccichè e Malagò non si fida più dei ritardi dell’intermediario e spinge per rescindere l’attuale accordo così da avviare trattative private con Sky (e Perform). L’altra ala, pur in minoranza numerica, non abbandona l’idea di Lega Channel. Preferisce aspettare Mediapro che si è impegnata per 1,05 miliardi annui per non porsi in posizione di inferiorità nei confronti di Sky che con il coltello dalla parte del manico detterebbe le condizioni. Non resta che attendere.
186 milioni
Tutto rinviato a lunedì, intanto gli spagnoli fanno un versamento di 186 milioni