Corriere della Sera

Non è convinto ma è la prima vera alternativ­a

In formissima può piazzare il colpo della vita

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Beautiful Tom si dice, da giorni, disgustato di se stesso. Non si è piaciuto sulle salite e nemmeno nella crono di Rovereto, il campo d’elezione con cui avrebbe voluto ribaltare il tavolo del Giro. L’autocritic­a eccessiva non giova a Dumoulin: gli storta gli angoli della bocca, lo fa apparire più brontolone di quell’acqua cheta che — invece — è. La verità è che il campione in carica, l’arancia meccanica che l’anno scorso era stata capace di resistere agli urti di Quintana e Nibali in salita (e in discesa), fin qui ha sbagliato pochissimo. Si è difeso alla grande sugli strappi infidi, ha scalato lo Zoncolan con il suo passo, ha retto a Sappada. A più 56”, l’alternativ­a a Yates è Dumoulin.

Tagliare la propria linea d’ombra in quota, là dove volano le aquile, è esercizio non di stile. Eppure, dopo un 5° e un 6° posto al Giro, Domenico Pozzovivo è obbligato a crescere. Capitano della Bahrein di Nibali (di cui al Tour sarà gregario), è nella forma della vita. Dimagrito, meticoloso come sempre, avviato verso la seconda laurea telematica, per fare il salto di qualità il Pozzo deve salire sul podio di Roma sbattendo la porta in faccia non a uno qualunque: a Froome (quarto e staccato di 39”). «Il mio problema è l’eccessivo rispetto degli avversari» ci ha detto. Scalatore puro, da oggi a Cervinia sulle salite guardi solo avanti. Terzo al Giro equivarreb­be alla terza laurea.

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