Corriere della Sera

La freccia azzurra è vicina a Mennea

La grande speranza dell’atletica italiana dà spettacolo sui 100 a Savona: tempo 10’’03

- Valerio Vecchiarel­li

Il mare blu di Savona e lo sprint azzurro che sulla pista di Fontanassa manda in scena la più grande gara mai vista in fatto di velocità domestica. Il predestina­to è Filippo Tortu, quasi ventenne, brianzolo orgoglioso delle proprie origini sarde, campione europeo e argento mondiale juniores, studente di Economia grazie a una borsa di studio della Luiss, che in poco più di un’ora prima in batteria (10”09) lima 6 centesimi al proprio personale e poi decide di correre quella finale che aveva annunciato di voler saltare.

Ore 18.20: al suo fianco sui blocchi c’è Marcell Jacobs, figlio di un marine di El Paso, Texas, che tra una missione e l’altra si dimenticò di lui e lo i centesimi che ancora dividono Tortu da Mennea, detentore del record italiano sui 100 metri in 10”01, tempo realizzato ai 2.248 metri di Città del Messico nel '79 costrinse a tornare con la mamma nella sua Desenzano sul Garda, lunghista che quest’anno ha deciso di aggiustare l’assetto di corsa. Tortu è allenato da papà Salvino che lo coccola tenendolo lontano dalle pressioni e dopo la batteria corsa a tempo di record non vuole condiziona­rne l’entusiasmo: «Scelga lui, si ascolti e decida. La fatica? Ma va, Filippo è uno che recupera in quattro e quattr’otto».

E Filippo sceglie, si ascolta e va sui blocchi. Un’azione di corsa così bella dalle nostre parti non la vedevamo dai tempi di Berruti, sostiene qualche vecchio esteta della pista. La gara perfetta, Jacobs che è molto più potente tende a strappare, Filippo ha piedi esplosivi e fila via che è un piacere. Il display si inchioda sul 10”03, secondo tempo di sempre in Italia, il più veloce corso senza i benefici della quota, il più bello mai visto in Italia volato da un italiano. Quasi 39 anni fa Pietro Mennea salì ai 2248 metri di Città del Messico per prendersi il record italiano (10”01), a livello del mare mai fece meglio di 10”15... «Già che c’ero potevo fare 9”99», scherza Superpippo prima di pensare alla sua impresa: «Sono sincero: se non rivedo la gara non posso fare un’analisi decente. Anche se a sensazione credo di aver fatto tutto quel che dovevo fare. Dalla batteria ho cominciato a prendere coscienza che qualcosa di sostanzios­o oggi si poteva mettere insieme».

Dietro al predestina­to Jacobs abbassa a 10”08 il proprio limite, meglio di lui in Italia solo Mennea, Tortu e Collio. La più grande gara dello sprint azzurro è confeziona­ta. La replica ha già un domani: 31 maggio, Golden Gala all’olimpico di Roma. Tortu e Jacobs, a parte Christian Coleman, il proiettile tascabile, il vicecampio­ne mondiale di Londra, gli altri sembrano alla portata della magnifica coppia che in uno storico pomeriggio ligure ha colorato di azzurro speranza la stagione che avrà il suo approdo agli Europei di Berlino.

 ?? (Colombo/fidal) ?? Sprint Filippo Tortu vince i 100 a Savona in 10’’03. A destra, Marcell Jacobs, secondo in 10’’08
(Colombo/fidal) Sprint Filippo Tortu vince i 100 a Savona in 10’’03. A destra, Marcell Jacobs, secondo in 10’’08

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