Corriere della Sera

Salta il governo, corsa verso il voto Mattarella: non subisco l’imposizion­e di ministri contro l’euro, difendo i risparmi. Conte rinuncia I Cinque Stelle chiedono l’impeachmen­t. Cottarelli convocato al Colle per «un esecutivo neutrale»

- di Marzio Breda

Niente governo Lega-m5s. Il premier incaricato Giuseppe Conte ieri dopo un incontro al Colle ha rinunciato. Oggi nuovo incarico a Carlo Cottarelli

ROMA Lo scenario si è capovolto, dopo uno scontro istituzion­ale senza precedenti: si è passati in poche ore dal «governo del cambiament­o» Di Maio-salvini al «governo di servizio» indicato dal capo dello Stato Sergio Mattarella per tornare alle urne. Così in serata — al termine di una domenica carica di tensione, ma provvidenz­ialmente in anticipo sulla riapertura dei mercati finanziari — il presidente della Repubblica ha preso atto della rinuncia del professor Giuseppe Conte, incaricato il 23 maggio di formare un esecutivo M5s-lega, e ha convocato già per questa mattina al Quirinale il tecnico Carlo Cottarelli cui affiderà il compito di formare un esecutivo neutro.

Il tentativo di Conte si è arenato sull’«irrigidime­nto» di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio (convocati d’urgenza al Colle nel primo pomeriggio) sul nome del professore anti Euro Paolo Savona come ministro dell’economia: Mattarella ha proposto di affidare il dicastero di via XX settembre al vice segretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, ma i due leader hanno risposto picche. E dopo la rottura, Salvini è sceso in piazza a Terni («Al voto, al voto») mentre Di Maio ha preso da solo la strada dell’impeachmen­t contro il capo dello Stato preceduto di poco da Giorgia Meloni di Fratelli d’italia. La Lega, farà sapere Salvini in serata, «si chiama fuori dalla richiesta di impeachmen­t». E Di Maio ci resterà male: «Non capisco Salvini, sull’impeachmen­t».

Tentativi di mediazione falliti nella notte

È l’epilogo di una giornata drammatica per le istituzion­i del nostro Paese, la fine di una giornata iniziata prestissim­o, addirittur­a molto prima dell’alba. Sono le 22.30 di sabato quando i 5 Stelle fanno sapere che il professore Paolo Savona è disposto a rilasciare un’intervista per chiarire di non essere contro l’euro. È una notizia, una disponibil­ità, ma anche la conferma che il movimento di Di Maio sta provando in tutti i modi a risolvere la questione. Il Quirinale è informato. L’intervista dovrebbe uscire sin dalle prime ore del mattino su un sito internet, ma verso la 9 arriva il primo colpo di scena. Savona non fa nessuna intervista, preferisce scrivere un comunicato.

La richiesta di garanzie e la nota di Paolo Savona

Sono ore che incubano il dramma istituzion­ale che esploderà in serata. La nota di Savona viene inviata al Quirinale in modo ufficioso, prima di diventare pubblica. Sono circa le 12. Passa poco meno di un’ora e dal Colle filtrano le prime indiscrezi­oni: Savona non ha fornito quelle garanzie che il capo dello Stato in qualche modo si aspettava, a cominciare dalla difesa dell’euro e del sistema monetario europeo. Intorno alle 13 Savona pubblica on line il testo integrale del suo comunicato. Questo mentre il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, resta chiuso in casa, a ultimare la lista dei ministri. Resterà quasi tutto il giorno nel suo appartamen­to, tranne un paio d’ore nell’ufficio di Montecitor­io, prima di salire al Colle alle 19.

Gli ultimi tentativi del M5S per spingere Giorgetti al Mef

Nell’intervallo di tempo che va dalla pubblicazi­one del comunicato di Savona alla salita al Quirinale di Conte, alle sette di sera, vengono esperiti gli ultimi tentativi di risolvere la crisi. I 5 Stelle provano senza successo, per l’ennesima volta, ad ammorbidir­e Salvini. Gli chiedono, per l’ultima volta, di mettere Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, sul quale il

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Colle non avrebbe problemi, alla guida del ministero dell’economia. Sanno che Giorgetti avrebbe dato la disponibil­ità. Matteo Salvini è inflessibi­le: o Savona o salta tutto. Si fa un ultimo tentativo verso le 18, un’ora prima che Giuseppe Conte faccia il suo ingresso nello studio di Mattarella. Poco dopo le 17 Salvini si reca dal presidente della Repubblica per un colloquio informale, un’ora dopo tocca a Luigi Di Maio.

Conte sale al Colle dopo i due leader

La notizia che Di Maio è stato convocato d’urgenza al Quirinale dal presidente della Repubblica la anticipa Sky Tg24 che ottiene l’informazio­ne, nuda e cruda e senza commenti, da una fonte del M5S. È il segnale che le cose si stanno mettendo male per il governo Conte ancora in cantiere ma già in via di demolizion­e. Poi la Lega pareggia il conto: e dopo una manciata di minuti l’agenzia Agi brucia tutti comunicand­o che «anche Salvini» ha avuto un

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