«Love parade» batte ultradestra A Berlino sfila il nuovo muro
Cortei opposti ai lati della Sprea. Ma l’afd ha cambiato il dibattito politico
BERLINO Sia pure per un solo giorno, un muro è di nuovo passato ieri lungo la Sprea. Questa volta testimone delle lacerazioni interne alla società tedesca, il fiume che bagna Berlino ha visto confrontarsi a distanza sulle sue sponde militanti e simpatizzanti di Alternative für Deutschland, il partito dell’estrema destra populista, e una galassia trasversale di migliaia di persone, decise a contrastare l’ondata xenofoba guidata da AFD.
Non c’è stata partita, in verità. Pensata come la prima manifestazione nazionale di AFD, quella che avrebbe dovuto saldare definitivamente il suo legame con i movimenti antigovernativi e anti-islamici come Pegida a Dresda e le «manifestazioni del lunedì» ad Amburgo, l’iniziativa ha mobilitato meno di 5 mila persone in luogo delle 20 mila annunciate. A sovrastarle, in un caleidoscopio di iniziative, ben 25 mila controdimostranti. Un corteo di 30 autocarri con impianti stereo e casse acustiche è sfilato lungo la strada che va alla Porta di Brandeburgo, lo stesso percorso della Love Parade, al motto «die AFD wegbassen», zittire l’afd con i bassi.
Ma il mezzo fallimento di Alternative für Deutschland non deve ingannare. Per la prima volta dal successo elettorale dello scorso settembre, quando ha conquistato oltre 90 deputati al Bundestag, il partito estremista ha portato la sua protesta nel cuore della capitale, facendo arrivare simpatizzanti da tutta la Germania. Alexander Gauland, copresidente del partito, ha annunciato che la protesta assumerà un carattere regolare, fino a quando l’afd non assumerà responsabilità di governo. I partiti tradizionali, ha detto Gauland nel suo linguaggio incendiario, «non amano noi, voi, i tedeschi, amano gli stranieri». Beatrix von Storch, una delle dirigenti nazionali, se l’è presa con Mesut Ozil, il giocatore della nazionale tedesca di origine turca che una settimana fa si era fatto fotografare a Londra insieme a Erdogan, definendolo «l’esempio di una integrazione clamorosamente fallita». Di più, ha aggiunto Storch tra gli applausi, «anche se ha un passaporto tedesco, Ozil non è un tedesco e non dovrebbero giocare nella nazionale».
Non ci sono stati incidenti. I duemila poliziotti mobilitati per l’occasione non sono dovuti intervenire, tranne che per alcuni casi sporadici. La manifestazione di Afd è partita dalla nuova Stazione Centrale costeggiando il fiume e dirigendosi verso la Porta di Brandeburgo, dove si sono tenuti i discorsi. Fra gli slogan: «Difendere le frontiere». O «Merkel, sacerdotessa del cinismo del potere, ha dichiarato guerra al popolo tedesco». Sull’altra sponda della Sprea, una folla molto più numerosa ha lanciato slogan anti-razzisti: «Auschwitz non fu l’inizio, l’inizio fu l’emarginazione», era scritto su un grande striscione.
Una forte polemica politica aveva preceduto le dimostrazioni. Ieri mattina in un editoriale sulla Bild am Sonntag, la segretaria generale della Cdu, Annegret Karren-karrenbauer, aveva usato toni durissimi verso l’afd, accusandola di portare l’antisemitismo in Parlamento: «Vecchi nazisti, nuovi nazisti e populisti di destra, vedono la persona non nella sua dignità in quanto individuo. Questa gente è una minaccia per la vita ebraica in Germania».
Sin dal loro arrivo al Bundestag, i deputati di AFD hanno cambiato profondamente la natura del dibattito parlamentare, indulgendo in provocazioni e insulti, che hanno spesso costretto il presidente Wolfgang Schaeuble a richiamarli all’ordine o a fare un rimprovero formale.