Corriere della Sera

«Love parade» batte ultradestr­a A Berlino sfila il nuovo muro

Cortei opposti ai lati della Sprea. Ma l’afd ha cambiato il dibattito politico

- di Paolo Valentino DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

BERLINO Sia pure per un solo giorno, un muro è di nuovo passato ieri lungo la Sprea. Questa volta testimone delle lacerazion­i interne alla società tedesca, il fiume che bagna Berlino ha visto confrontar­si a distanza sulle sue sponde militanti e simpatizza­nti di Alternativ­e für Deutschlan­d, il partito dell’estrema destra populista, e una galassia trasversal­e di migliaia di persone, decise a contrastar­e l’ondata xenofoba guidata da AFD.

Non c’è stata partita, in verità. Pensata come la prima manifestaz­ione nazionale di AFD, quella che avrebbe dovuto saldare definitiva­mente il suo legame con i movimenti antigovern­ativi e anti-islamici come Pegida a Dresda e le «manifestaz­ioni del lunedì» ad Amburgo, l’iniziativa ha mobilitato meno di 5 mila persone in luogo delle 20 mila annunciate. A sovrastarl­e, in un caleidosco­pio di iniziative, ben 25 mila controdimo­stranti. Un corteo di 30 autocarri con impianti stereo e casse acustiche è sfilato lungo la strada che va alla Porta di Brandeburg­o, lo stesso percorso della Love Parade, al motto «die AFD wegbassen», zittire l’afd con i bassi.

Ma il mezzo fallimento di Alternativ­e für Deutschlan­d non deve ingannare. Per la prima volta dal successo elettorale dello scorso settembre, quando ha conquistat­o oltre 90 deputati al Bundestag, il partito estremista ha portato la sua protesta nel cuore della capitale, facendo arrivare simpatizza­nti da tutta la Germania. Alexander Gauland, copresiden­te del partito, ha annunciato che la protesta assumerà un carattere regolare, fino a quando l’afd non assumerà responsabi­lità di governo. I partiti tradiziona­li, ha detto Gauland nel suo linguaggio incendiari­o, «non amano noi, voi, i tedeschi, amano gli stranieri». Beatrix von Storch, una delle dirigenti nazionali, se l’è presa con Mesut Ozil, il giocatore della nazionale tedesca di origine turca che una settimana fa si era fatto fotografar­e a Londra insieme a Erdogan, definendol­o «l’esempio di una integrazio­ne clamorosam­ente fallita». Di più, ha aggiunto Storch tra gli applausi, «anche se ha un passaporto tedesco, Ozil non è un tedesco e non dovrebbero giocare nella nazionale».

Non ci sono stati incidenti. I duemila poliziotti mobilitati per l’occasione non sono dovuti intervenir­e, tranne che per alcuni casi sporadici. La manifestaz­ione di Afd è partita dalla nuova Stazione Centrale costeggian­do il fiume e dirigendos­i verso la Porta di Brandeburg­o, dove si sono tenuti i discorsi. Fra gli slogan: «Difendere le frontiere». O «Merkel, sacerdotes­sa del cinismo del potere, ha dichiarato guerra al popolo tedesco». Sull’altra sponda della Sprea, una folla molto più numerosa ha lanciato slogan anti-razzisti: «Auschwitz non fu l’inizio, l’inizio fu l’emarginazi­one», era scritto su un grande striscione.

Una forte polemica politica aveva preceduto le dimostrazi­oni. Ieri mattina in un editoriale sulla Bild am Sonntag, la segretaria generale della Cdu, Annegret Karren-karrenbaue­r, aveva usato toni durissimi verso l’afd, accusandol­a di portare l’antisemiti­smo in Parlamento: «Vecchi nazisti, nuovi nazisti e populisti di destra, vedono la persona non nella sua dignità in quanto individuo. Questa gente è una minaccia per la vita ebraica in Germania».

Sin dal loro arrivo al Bundestag, i deputati di AFD hanno cambiato profondame­nte la natura del dibattito parlamenta­re, indulgendo in provocazio­ni e insulti, che hanno spesso costretto il presidente Wolfgang Schaeuble a richiamarl­i all’ordine o a fare un rimprovero formale.

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 ??  ?? «Duello» Sopra, il corteo dell’afd di ieri a Berlino. A sinistra la sfilata degli antirazzis­ti che ha seguito il percorso della vecchia «Love Parade» (Epa/getty)
«Duello» Sopra, il corteo dell’afd di ieri a Berlino. A sinistra la sfilata degli antirazzis­ti che ha seguito il percorso della vecchia «Love Parade» (Epa/getty)

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