Corriere della Sera

Lega calcio

Diritti tv per le partite di serie A Rottura con Mediapro Ora torna in campo Sky

- di Monica Colombo

MILANO La Spagna continuerà a affascinar­ci per le spiagge e le tapas ma per il momento non viene considerat­o un interlocut­ore credibile per i diritti televisivi. Ieri i presidenti della Lega di A hanno votato all’unanimità e con un applauso la risoluzion­e del contratto che li impegna con Mediapro. Considerat­o inadempien­te visto che finora non ha prodotto la fideiussio­ne da 1,2 miliardi, il gruppo spagnolo all’ora di pranzo con una mail certificat­a ha rotto definitiva­mente il rapporto di fiducia con i presidenti. In pratica ha inviato una lettera di intenti nella quale si specificav­a che il versamento di 186 milioni a titolo di garanzia sarebbe stato subordinat­o alla realizzazi­one del canale tematico. Progetto da non ritenere «precluso», essendo diventato «un’alternativ­a necessaria a commercial­izzare in modo efficace e proficuo i diritti tv, oltre a consentire di evitare ulteriori attacchi di Sky».

La pec (la mail certificat­a) ha generato sconcerto tanto che il vice-commissari­o Nicoletti ha messo in guardia i dirigenti spiegando loro che, proseguend­o il legame con gli iberici, lo scenario di incertezza si sarebbe protratto. Il dg della Roma, Mauro Baldissoni, ha chiesto che si venisse messa a verbale la riserva del club capitolino a chiedere i danni non solo a Mediapro ma anche a quelle società che avrebbero impedito alla Lega di poter di nuovo disporre dei diritti. Tutti i dirigenti,d’accordo con il presidente Miccichè hanno alpersegui­re lora chiesto che si votasse subito la risoluzion­e. Il motivo? Gli spagnoli, presentand­o garanzie vincolate, avevano di fatto cambiato le carte in tavola. Il canale è un obiettivo da nei prossimi anni, ma realizzabi­le a breve con difficoltà. Ora Jaume Roures ha sette giorni di tempo per onorare gli impegni — cioè presentare una fideiussio­ne da 1,2

miliardi — altrimenti, la Lega avvierà trattative private con i broadcaste­r interessat­i. Nelle ultime ore Sky ha alzato l’offerta e i presidenti sono fiduciosi di arrivare alla cifra di un miliardo fra la mega-proposta dell’emittente di Murdoch e Perform (incassando perciò poco meno di quanto sarebbe stato assicurato da Mediapro). Ora, dopo versato 64 milioni a titolo di acconto, come reagiranno gli spagnoli? Li lasceranno in mano ai club in un’ottica di risoluzion­e consensual­e o intraprend­eranno nuove cause legali?

In attesa di scoprirlo, ieri Giovanni Malagò ha concluso la sua avventura commissari­ale. Nel corso di una riunione, insolitame­nte ordinata, i presidenti hanno raggiunto un’intesa per il completame­nto della governance votando Claudio Lotito e Beppe Marotta come consiglier­i federali. Mentre in consiglio di Lega siederanno gli ad di Milan e Inter, Marco Fassone e Alessandro Antonello, oltre a Luca Percassi dell’atalanta e Stefano Campoccia dell’udinese. Nel collegio dei revisori dei conti entra anche una donna, Laura Guazzoni, come componente supplente. «Missione compiuta» commenta Malagò che saluta via Rosellini lasciando a Gaetano Miccichè il compito di dirigere i lavori della Lega. «È una delle situazioni più complesse che mi sia capitato di gestire» ha confidato il presidente. Fra 82 giorni inizierà il campionato, ma l’apprension­e fra i club preoccupat­i di non potersi iscrivere e i tifosi di non poterlo vedere sta scemando.

Marotta e Lotito consiglier­i federali, Fassone e Antonello nel board di Lega

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