Un patto 5 Stelle-lega? Nei collegi uninominali farebbero cappotto «Un’italia giallo-verde»
L’istituto Cattaneo: avrebbero il 15% di seggi in più
MILANO Il programma ci sarebbe già, il contratto per il «governo del cambiamento» naufragato domenica scorsa. L’intesa, in vista delle prossime elezioni d’autunno, non è esclusa («vedremo...», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, «con i 5 Stelle abbiamo lavorato bene»). E i voti? Insieme Movimento e Lega potrebbero fare man bassa nei collegi uninominali. E portare a casa quasi tutti i seggi assegnati da questa legge elettorale nella parte maggioritaria (che vale un terzo dei seggi totali tra Camera e Senato). Un bel «premio», che andrebbe a sommarsi ai risultati dei due partiti nella quota proporzionale.
Lo mostra una ricerca dell’istituto Cattaneo. Che ha simulato i risultati di un possibile voto anticipato partendo dai risultati del 4 marzo ma con alleanze diverse: da un lato la coalizione «del cambiamento», con 5 Stelle e Lega; di là Pd, Forza Italia e alleati minori. Uno «scenario ipotetico», chiarisce l’analisi di Marco Valbruzzi e Francesca Basini, perché di fronte ad alleanze e proposte politiche differenti «le risposte degli elettori potrebbero risultare diverse rispetto a quelle del 4 marzo». Ma se Lega e M5S, alleati, riuscissero a tenere compatti i propri elettorati, il Rosatellum «assegnerebbe loro un bonus di seggi consistente, pari a circa il 15%», spiega il Cattaneo.
Grazie, appunto, ai collegi. Con l’eccezione dei centri urbani di Milano e Torino, di parte di Emilia e Toscana e del Trentino-alto Adige, l’asse giallo-verde vincerebbe ovunque. Portando a casa il 94% dei collegi uninominali della Camera (219 su 232) e il 90% al Senato (104 su 116). «I due partiti vedrebbero crescere i loro seggi nella quota maggioritaria e partirebbero da una base di sostegno parlamentare pari a circa il 35%», a cui aggiungere i seggi della parte proporzionale. In Aula avrebbero la maggioranza dei due terzi, arrivando a ottenere 425 deputati, il 69% della Camera (oggi sono 343, il 55%); e 209 senatori, il 68% (oggi 167, il 54%). «Il cartello Lega-m5s uscirebbe fortemente rafforzato da un voto anticipato», è la conclusione. E questo solo considerando il premio «implicito» nel Rosatellum, al di là dei risultati del proporzionale (mentre gli ultimi sondaggi Ipsos danno M5S stabile rispetto al 4 marzo al 32,6% e la Lega al 25,4).
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