Nicola, il calciatore ucciso alla festa di fine torneo «Difendeva la fidanzata»
Sassari, l’arrestato confessa: «Sono stato io»
La vicenda
● Nicola Della Morte, 23 anni, di Chiavenna, impiantista e calciatore dilettante dell’ottava (Sassari), è stato ucciso l’altra notte con una coltellata al cuore
● Il suo assassino, Daniele Ventriglia, 25 anni, di Carbonia, ma residente anche lui a Ottava, è stato arrestato
● Ventriglia e Della Morte avevano litigato un mese fa e da allora minacce e discussioni si erano ripetute. La notte dell’omicidio Ventriglia è uscito di casa con due coltelli da cucina in tasca e ha raggiunto la vittima nel circolo accanto al campo sportivo SASSARI L’ultimo gol Nico lo ha segnato alla sua maniera. Dribbling stretto sul difensore, scatto, finta e aggiramento sull’uscita del portiere, palla in rete. Centravanti muscoli, tecnica e cuore. Ma il suo gol non ha salvato dalla retrocessione l’ottava, squadra di una borgata di Sassari, che è stata sconfitta 3-1 e dalla prima categoria è retrocessa in seconda. E Nico poche ore dopo, mentre al circolo della squadra parlava della partita, è stato accoltellato: un balordo ha importunato la fidanzata e la madre; lui ha cercato di difenderle. Un colpo al cuore: dissanguato. L’uomo è stato arrestato dalla polizia (omicidio volontario) e ha confessato.
Nicola Della Morte, 23 anni, viveva metà anno a Mese, suo paese natale, vicino a Chiavenna in Valtellina, e metà a Ottava, fra Sassari e Porto Torres. Lavorava da impiantista in Svizzera, ma le sue passioni erano in Sardegna: la fidanzata e il calcio. Eleonora l’aveva conosciuta due anni fa. «Ero andata in Valtellina per lavoro — sussurra lei sconvolta — barista al “Povero diavolo” di Chiavenna. Una birra, un sorriso. Davvero un colpo di fulmine». Anche Eleonora ha 23 anni ed è figlia di Antonio Sanna, piccolo imprenditore edile e presidente della Polisportiva Ottava. «Un ragazzo d’oro, Nico, supertifoso juventino, era il migliore della squadra. Gli ho detto: perché non vieni a darci una mano nel girone di ritorno? Potevamo salvarci se avessimo vinto lo spareggio col Codrongianos, nei playout. “Vengo anche perché non voglio mancare al compleanno di Eleono- ra”». Dopo la partita Nico, figlio unico, ha telefonato ai genitori: «Torno domani».
Daniele Ventriglia, l’assassino, ha 25 anni e storie di poco conto con la giustizia. «Spavaldo, prepotente — accusa Antonio Sanna — mostrava coltelli e una pistola. Sabato ha litigato con mia moglie, lo hanno bloccato quando stava per aggredirla». E forse da quel diverbio (ma secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti Ventriglia e Della Morte avrebbero litigato un mese fa, in un crescendo di tensione) è scaturita la volontà di «dare una lezione» ai Sanna. Ventriglia si è presentato a mezzanotte al circolo della Polisportiva Ottava, gestito da Eleonora. C’era anche la madre, Monica Sanna. Nico parlava con i compagni di squadra, ha sentito Ventriglia inveire contro la signora Sanna e la fidanzata e si è avvicinato: «Ma come ti permetti, vai via». Gli amici lo hanno messo in guardia: «Vedrai che torna a casa e prende coltello e pistola». Nico si è precipitato in strada per fermarlo. Sul marciapiede Ventriglia si è voltato, aveva già in mano un coltello. Poi è fuggito per le campagne fino all’alba, quando ha incrociato un’auto e ha chiesto un passaggio. Chi lo ha raccolto è stato fermato dalla polizia, ma non era un complice. «È un mio dipendente — ha testimoniato il padre di Eleonora — ed è stato proprio lui a consegnarlo alla pattuglia della stradale».