Corriere della Sera

Primo trapianto e trasfusion­i al feto per curare la talassemia

- Di Adriana Bazzi

Elianna non era ancora nata. Era nella pancia della sua mamma, ma i medici si erano già accorti che aveva una gravissima malattia genetica del sangue: l’alfa talassemia major, una patologia genetica che attacca i globuli rossi e impedisce loro di trasportar­e l’ossigeno nei tessuti dell’organismo, indispensa­bile per il loro funzioname­nto. Di solito questa malattia non permette ai bambini di vedere la luce. Ma i medici del Benioff Children’s Hospital di San Francisco hanno pensato l’impossibil­e: prima cosa, somministr­are trasfusion­i di sangue (cinque) a Elianna, ancora un feto, per farla sopravvive­re e, poi, trapiantar­e cellule staminali, dal midollo osseo della madre, per «riattivare» il suo midollo. Tutte le procedure sono avvenute attraverso il cordone ombelicale. Lo hanno fatto tre mesi prima del parto. È una prima mondiale. La piccola è nata al Benioff Children’s Hospital di San Francisco nel febbraio scorso e al momento sta bene. Rimane da capire l’evoluzione futura. Ma tutta questa vicenda pone alcune questioni. Come mai non si possono diagnostic­are in anticipo queste situazioni? E poi le terapie. La soluzione americana offre nuove prospettiv­e di cura. Ma ecco la domanda finale. Chi potrà sostenere il peso economico? Una trasfusion­e costa all’anno (almeno negli Usa) 50 mila dollari. Un trapianto 150 mila dollari.

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