«Sono fuggito per tornare dalla mamma in Pakistan»
Voleva rivedere la mamma che sta in Pakistan e per questo Mohammed, 11 anni, ha orchestrato un piano un po’ ingenuo per raggiungerla. Scappando venerdì da casa a Mirandola, in provincia di Modena, dove vive con gli zii. Prima in bicicletta sino alla vicina stazione, poi in treno in Romagna. E infine, chissà perché, in corriera a Comacchio, fine corsa. Una fuga terminata domenica all’imbrunire al lido «Bologna» dove il gestore, Devid Gulinelli, che lo aveva riconosciuto perché nel frattempo la segnalazione della scomparsa circolava ovunque, ha avvertito i carabinieri. Un «happy end» dopo tre giorni di angoscia e ricerche imponenti dall’emilia alla Romagna. Anche se il procuratore di Modena Lucia Musti, che ha aperto un’indagine, valuta
Ai carabinieri
Il ragazzino è in Italia a casa di parenti Ai militari ha detto: «La zia mi picchia»
«l’ipotesi che qualcuno abbia aiutato» nell’allontanamento il bambino. Mohammed, continua, «non aveva un cellulare e immagino non avesse del denaro. Era molto provato, però sta bene, ora è ospite di una casa per minori». Il piccolo non ha più il papà, morto tre mesi fa in Pakistan dove viveva con la moglie e sei fratelli, tutti più grandi di Mohammed. La famiglia decise di trasferirlo in Italia (era il 2009 e all’epoca aveva soltanto tre anni) perché «sette bocche da sfamare nel nostro Paese sono troppe», aveva spiegato lo zio paterno subito dopo la scomparsa di quel piccolo considerato «il mio terzo figlio maschio». Ma evidentemente il ragazzino a casa stava male: «La zia mi picchia», avrebbe detto ai carabinieri in un primo colloquio, anche se certi racconti fatti a quell’età sono da ascoltare con tante cautele. Fatto sta che Mohammed ha raggiunto Comacchio. «È entrato al ristorante chiedendoci se potesse usare la toilette — racconta il titolare del lido “Bologna” — e quando è uscito ha giocato con mio figlio e altri bambini in spiaggia andando via dopo un po’. Quando all’indomani lo abbiamo riconosciuto abbiamo chiamato il 112». Nel pomeriggio Mohammed è tornato dai suoi nuovi amici ma stavolta c’erano anche i carabinieri ad aspettarlo. «Non ho fatto niente», ha detto. Poi ha raccontato della mamma in Pakistan e della voglia di riabbracciarla.