A scuola con flauti e trombe «Suonare ci apre al mondo»
L’orchestra delle medie di Gela che ogni anno vince concorsi
selezioniamo attentamente, scegliendo tra i 60-70 candidati alla prima media solo 2426 elementi che mostrano di essere svegli e portati — spiega Crocifisso Ragona, professore di pianoforte —. E poi lavoriamo con un metodo rigoroso. All’inizio i ragazzi studiano una partitura facilitata, poi man mano aggiungiamo altre note e il brano da semplice diventa complesso». Un impegno pesante «sia dal punto di vista fisico che mentale», come sottolinea il giovanissimo professore di chitarra, Giuseppe Siciliano.
«La verità è che anche se facciamo tanti sacrifici siamo ricompensati», assicura Laura, 13 anni, che studia pianoforte. Quando lei è arrivata non aveva mai suonato uno strumento. Ma gli insegnanti hanno intuito subito che aveva orecchio ed era portata, e ora — tra una canzone di Tiziano Ferro e una di Ariana Grande — ha piani ambiziosi: «Non so cosa farò, ma punto a diventare una persona importante». Per molti la musica è diventata strumento di realizzazione: «Quando suono parti diverse, che poi diventano una melodia, mi sembra ogni volta una magia», racconta Giulia, 13 anni. Anche se spera di andare via dalla Sicilia, ora ama stare con gli amici e strimpellare in compagnia il pianoforte: «Che relax».
Diventeranno tutti musicisti? Forse no. «Io vorrei fare l’ingegnere meccanico», confida Angelo, 12 anni, che condivide con il papà la passione per i motori: «Appena mio fratello diventerà più grande andremo a seguire una gara di Formula Uno». E con la mamma condivide quella per la musica: lui imbraccia la sua chitarra, come fa da quando era piccolino, lei si mette al pianoforte e insieme suonano Vasco Rossi, Laura Pausini, volando dai Beatles a Sfera Ebbasta.
E lo studio delle materie tradizionali? «Il lavoro sulle abilità musicali in realtà educa da tutti i punti di vista: e poi sono allenati a studiare molto in classe, per avere più tempo nel pomeriggio per la musica», spiega il professore di flauto e direttore d’orchestra Giuseppe Vacca. E quando partono per i concorsi, scoprono il mondo: «Ho visto il Colosseo, Roma, Tarquinia, Frosinone, che meraviglia», ricorda Giorgia. «Conosciamo persone e posti diversi... ogni volta un’emozione unica», le fa eco Laura. La scuola sta anche lì, oltre quelle pareti, oltre il mare. L’istituto
● La San Francesco di Gela è una media a indirizzo musicale. Allo studio delle materie tradizionali si aggiunge quello della teoria e della tecnica musicale: dalle 4 alle 6 ore al giorno. Da qui sono usciti musicisti come Damiano Nicastro e Nuccio Pace, Angela Casa e Davide Giarrusso
Gli alunni in trasferta «Ho visto il Colosseo e Roma... Ogni volta conosciamo persone e posti diversi»