Alle isole Svalbard sono più numerosi dei residenti Inseguiti da centinaia di turisti ogni anno e protetti dalle leggi non temono più gli uomini (che però girano con il fucile)
pub, ma anche nelle abitazioni private.
«Quasi non abbiamo edizione del nostro settimanale che non abbia almeno una storia riguardante gli orsi bianchi. Che so, l’ultimo avvistamento, i dati recenti sui loro andamenti demografici, o la curiosità di un incontro con l’uomo particolarmente ravvicinato. Come quello avvenuto tre settimane fa a Ted Torfoss, un addetto ai rilevamenti metereologici che vive solo nell’isola di Hopen. Ted ci ha mostrato le foto di due magnifici esemplari, maschio e femmina, che si sono avvicinati a meno di 30 metri dalla sua baita. E, nonostante lui abbia fatto il massimo baccano possibile come prevede il regolamento, sino a sbattere tra loro due coperchi di pentole per spaventarli, gli animali non gli hanno dato retta e anzi si sono felicemente accoppiati di fronte a lui per circa un’ora e un quarto prima di raggiungere la spiaggia vicina, cacciare una foca e condividere allegramente il pasto», racconta Hilde Roesvik, da due anni alla guida del Svalbard Posten.
È una direttrice realizzata Hilde. Il suo giornale tra carta ed edizione web vende circa 2.800 copie, che ben oltrepassano i 2.200 residenti permanenti nell’arcipelago. «Abbiamo largamente superato il nostro bacino di utenza», esclama. Come se un giornale italiano arrivasse a superare i 70 milioni di lettori!
A suo dire «gli orsi sono onnipresenti nel nostro immaginario collettivo. Sebbene alla fine risulti che ben pochi li hanno incontrati davvero. Chi può li evita. E comunque le nostre leggi si sono adeguate alle convenzioni internazionali del 1973, quando l’orso