Corriere della Sera

I diritti delle donne vanno sempre difesi

- Di Dacia Maraini

Ha sorpreso tutti che la prima donna sindaco di Roma, abbia deciso di chiudere la Casa delle donne che tanto ha dato e continua a dare alla città. Qualcuno ha scritto che se non ci fosse stata la Casa delle donne e tutte le battaglie che hanno preceduto la sua occupazion­e, non ci sarebbe oggi una donna a capo dell’amministra­zione pubblica della capitale. C’è del vero in questa osservazio­ne. Ma credo che la sindaca sia troppo giovane per ricordare le battaglie delle donne che hanno cambiato le leggi del Paese. Virginia Raggi pensa che il passato non conti, e non le interessa nemmeno conoscerlo. Sa di avere dei diritti ma non le importa sapere come sono stati conquistat­i. È convinta che i diritti siano lì come un destino naturale e che dureranno per sempre. Mentre i diritti, se non si difendono, possono essere sequestrat­i, censurati e cancellati, come sta succedendo in troppe parti del mondo. La Casa del buon Pastore è stata ed è tuttora un punto di riferiment­o per tante donne che vengono da tutta Italia, per confrontar­si, per consultare il magnifico archivio che possiede. In quelle stanze si è praticato per anni cultura e servizio, cultura e creatività, cultura e solidariet­à, cultura e consapevol­ezza, cultura e memoria. L’enorme articolato archivio sta lì a dimostrarl­o. Si sono accumulati dei debiti? Alcuni sono stati pagati proprio recentemen­te con grande sacrificio di tutte. Ma la giustifica­zione suona pretestuos­a. Con questo criterio dovremmo chiudere mezza Roma e la stessa Italia indebitata e insolvente. Con tutto il rispetto per Virginia Raggi che reputo una persona onesta e in buona fede, mi sembra che vada assomiglia­ndo sempre più alla regina nera di Alice nel paese delle meraviglie. «Tagliate la testa!» va ordinando ai suoi sudditi, «via, avanti un altro, tagliate la testa!». E le teste rotolano dentro un gran paniere pieno di fiori. La bella regina scambia la mannaia per rigore morale e non si rende conto che la realtà è complessa e le buone iniziative di una città in crisi vanno difese. Così come vuole chiudere la Casa delle donne, ho letto che vuole spazzare via il mercatino di piazzale Flaminio. Ma perché? Per il decoro, è stato risposto. Ma è più indecoroso un autobus di linea che si incendia in mezzo a una strada piena di buche o un mercatino dove le donne povere del quartiere e le tante straniere badanti vanno a comprare gli abiti a poco prezzo?

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