Strappo emiliano Ora Legacoop attacca Manutencoop
Legacoop non ci sta a passare per arretrata, non solidale con le coop iscritte, dirigistica, ormai priva della propria funzione come l’ha invece bollata Claudio Levorato, da 30 anni presidente di Manutencoop, la terza più grande coop italiana attiva nei servizi e nel facility management che ha deciso venerdì di uscire dall’associazione. Strappo a sorpresa ma che non ha stupito, viste le posizioni «eretiche» assunte da Levorato in Legacoop, che — è l’accusa — non aiuterebbe le imprese associate a rafforzarsi nel capitale pur avendo 3 miliardi immobilizzati in Unipol. Per svincolarsi dalla gabbia «dirigistica» Levorato da 15 anni ha creato una spa operativa controllata dalla coop (che anni fa tentò di quotare) che ora cambia nome in Rekeep. Ieri la Legacoop di Bologna — con il sostegno della Legacoop nazionale presieduta da Mauro Lusetti — ha replicato in modo netto: il modello cooperativo è «tra i più efficaci per affrontare le sfide del mercato» e nel modello di Levorato «non c’è nulla che sia stato bollato come eretico». Le coop «anche durante la crisi» hanno aumentato gli occupati, potenziato la loro presenza, sostenuto la nuova imprenditorialità». Continua Legacoop: con gli strumenti finanziari del sistema, usati anche da Manutencoop, le imprese sono riuscite a limitare gli effetti della crisi. È la fine di un dialogo tra sordi che durava da troppo tempo. Che conseguenze avrà, si vedrà nel lungo termine.