Honeywell chiude e va in Slovacchia
Nuovo caso Embraco. Il gruppo Usa lascia l’abruzzo: 430 licenziamenti senza ammortizzatori
C’è una multinazionale che ha goduto di incentivi pubblici e di esenzioni. Di finanziamenti comunitari e della regione Abruzzo per «reindustrializzare il sito». Che ora lascia a casa senza alcun tipo di ammortizzatore sociale 430 lavoratori perché ha deciso di chiudere lo stabilimento di Atessa (Chieti) dove produceva turbocompressori per i motori diesel.
Si apre il caso dell’americana Honeywell, complice la crisi istituzionale che sta vivendo l’italia senza un governo e con un ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, che ha appena lasciato. Marco Bentivogli, segretario generale Fim-cisl, confessa l’amarezza con la quale è costretto ad accogliere una vicenda che ha dell’incredibile perché «si Vertenza
● La multinazionale americana Honeywell ha chiuso l’impianto di Atessa (Chieti) dove produce turbocompressori per motori diesel
● Ha deciso di delocalizzare le lavorazioni in Romania e Slovacchia per abbassare il costo del lavoro, a causa del declino dei motori diesel tratta di un impianto in cui la produttività è a livelli altissimi». Dove «la qualità dei turbodiesel è un fiore all’occhiello», basti pensare che proprio ad Atessa molte aziende dell’automotive (compresa Fiatchrysler) sono storiche committenti. I vertici della multinazionale hanno deciso una ricomposizione delle divisioni in Europa, privilegiando l’impianto di Prešov, in Slovacchia. Una delocalizzazione che ricorda quella decisa da Embraco, annunciata e poi ritirata a Torino. Honeywell ha deciso di chiudere perché «da diversi anni si trova ad affrontare problemi di sovraccapacità a causa del declino dei motori diesel». Travolti da un mercato che sta andando da tutt’altra parte, complici i limiti più stringenti alle emisieri sioni delle auto che li rendono meno remunerativi. Diventa così necessario abbassare il costo del lavoro andando nell’est Europa dove i salari sono più bassi. Il rischio è che si stia affermando una forma di dumping sociale all’interno della Ue. Casa madre Un’addetta della Honeywell in Minnesota
una delegazione di lavoratori era in presidio al Mise per protestare contro la mancata concessione della cassa integrazione straordinaria prevista nell’accordo siglato lo scorso 16 febbraio. Nell’intesa l’azienda si impegnava a evitare i licenziamenti prospettati dal 2 aprile 2018, predisponendo il mantenimento di un’attività e l’utilizzo degli ammortizzatori fino al febbraio 2019. «Contemporaneamente l’azienda si impegnava su un piano di reindustrializzazione del sito», rileva Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-cisl. Accordo disatteso. Le parti si aggiorneranno il prossimo 4 giugno con la presenza di un dirigente del ministero del Lavoro. uomo più ricco di Francia, con circa 15 miliardi di dollari, ha avuto interessi anche in Italia come socio di Mediobanca nel patto di sindacato. Senatore di Les Republicains, il partito di centrodestra francese, fino all’autunno del 2017, era anche stato coinvolto in scandali giudiziari con una condanna in primo grado a febbraio 2017 per riciclaggio a 5 anni di ineleggibilità e 2 milioni di multa. Per il presidente Emmanuel Macron «la Francia ha perso un uomo che ha dedicato la sua vita allo sviluppo dell’industria francese».