Gli istituzionali crescono nelle Pmi quotate
(d. pol.) Raddoppia in meno di un anno la partecipazione degli investitori di profilo istituzionale nelle Piccole quotate italiane — merito anche dei fondi Pir — e cresce la presenza degli internazionali: valgono il 75% degli investimenti complessivi. È il quadro di chi ha puntato le carte sulle aziende dell’aim, il mercato dedicato alle Pmi, investendo complessivamente 600 milioni contro i 292 milioni recensiti a luglio 2017. La fotografia a fine maggio di chi scommette sul sistema Italia delle Pmi (102 le società quotate) è stata scattata ieri da Ir Top Consulting durante il convegno organizzato da Borsa italiana, che ha presentato i numeri contenuti in una survey condotta dall’osservatorio Aim. Il 79% delle società include almeno un investitore istituzionale nel capitale. In totale, nell’azionariato delle società dell’aim ci sono 91 istituzionali, di cui 23 italiani (25%) e 68 esteri (75%). Il 14% degli investitori esteri viene dal Regno Unito, il 13% dalla Svizzera, il 12% dalla Spagna, il 10% dagli Usa e l’8% dalla Francia. Padrone di casa, l’amministratore delegato di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi, che si è detto fiducioso sulla situazione italiana: «Credo che l’economia continui ad andare bene e l’italia rimanga un Paese attraente».