Ricciardo, magie e rilanci aspettando la Ferrari
Alla Red Bull chiede 25 milioni, alla Rossa uno sconto di 5. Resta via da Maranello
Una vittoria che può valere venticinque milioni. È quella di Daniel Ricciardo a Montecarlo. Da «precario» a re del mercato, ora è lui a dettare le condizioni del rinnovo alla Red Bull, partendo dai numeri straordinari: due successi, come Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, e un sonoro 2-0 al compagno di squadra Max Verstappen. Ne ha fatto una questione di principio il ragazzo di Perth, una questione che passa per i soldi, tanti. Chiede di guadagnare come l’olandese, sui 25 l’anno.
Sarà accontentato? O cambierà comunque aria? La telefonata in mondovisione del boss Dietrich Mateschitz dopo la pole è stata emblematica ma forse non risolutiva. Chi frequenta gli ambienti di Milton Keynes legge quel gesto non solo come una rassicurazione verso il pilota ma anche come una presa di distanza da Helmut Marko. Al superconsulente austriaco Mateschitz rinfaccerebbe di aver puntato su un solo cavallo, Verstappen, più imbizzarrito che veloce in questa stagione. E così l’ipotesi Ferrari per Ricciardo non è ancora tramontata. La partita si deciderà entro la fine dell’estate.
Per legarsi a un team diverso da quello che lo ha allevato, sarebbe in vena di «sconti»: dicono che si accontenterebbe di venti milioni l’anno. Se alla Mercedes le porte sono bloccate, con il Cavallino ci sono stati contatti. A questo punto, con il ritorno di fiamma della Red Bull, tocca ai rossi farsi avanti con una proposta convincente, se credono davvero nell’australiano. I nodi non sono pochi: ci sono i mal di pancia di Vettel che sponsorizza Kimi Raikkonen, i dubbi legati a un cambio di modulo senza seconde guide, l’ingaggio elevato e le speranze riposte nel giovane Charles Leclerc. Ma il monegasco deve crescere, e così non sarebbe una sorpresa vedere sulla Rossa del 2019 ancora Raikkonen.
Sarà un’estate calda, anche per Simone Resta che ieri ha annunciato l’addio alla Ferrari dopo 17 anni: dal 1° luglio il papà del telaio della SF71H (e delle altre monoposto dal 2015) diventa direttore tecnico dell’alfa-sauber per prendere il posto vacante dopo il licenziamento di Jorg Zander. Resta, uno dei più bravi progettisti in circolazione, puntava a un avanzamento di carriera nella Gestione Sportiva e recentemente era finito anche nei radar della Mercedes, proprio per la sua competenza. Ma stavolta niente regali agli avversari, l’ingegnere romagnolo guiderà la crescita del team svizzero, sempre più legato alla Ferrari. A Maranello le sue funzioni saranno redistribuite nella «filiera orizzontale» organizzata da Mattia Binotto.