Caso su Oettinger l’incendiario
«I mercati vi insegneranno a votare»: polemica sulla sintesi di un’intervista. «Ma non volevo essere irrispettoso»
I principali partiti italiani hanno chiesto le dimissioni del commissario Ue per il Bilancio, il tedesco Günther Oettinger, per sue dichiarazioni sulle capacità degli elettori italiani e contro M5S e Lega, più incredibili che solo politicamente scorrette. E’ dovuto intervenire con un pesante richiamo il presidente stabile del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, il polacco Donald Tusk, notoriamente vicino alla cancelliera tedesca Angela Merkel, per cercare di arginare quello che può diventare uno scontro frontale tra Roma e Bruxelles (con conseguenze a Berlino). «Il mio appello a tutte le istituzioni europee è per favore rispettate gli elettori — ha detto Tusk —. Siamo qui per servirli, non per far loro lezioni».
Oettinger, centurione di Merkel nella Commissione europea, prendendo spunto dalle pesanti pressioni speculative in corso contro il debito dell’italia, ha dimenticato il dovere di indipendenza del suo ruolo e ha sostenuto che «i mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto», cioè non per M5S e Lega, secondo una sintetica anticipazione di un intervista a Deutsche Welle. Le richieste di dimissioni sono partite a raffica dall’italia. Perfino il presidente lussemburghese della Commissione europea Jean-claude Juncker ha giudicato il commento «sconsiderato». Il commissario tedesco ha allora fatto correggere la sintesi diffusa dall’intervistatore. Ma la sostanza della nuova versione non è molto diversa. «La mia preoccupazione, la mia aspettativa, è che le prossime settimane mostreranno che i mercati, i titoli di Stato, l’economia dell’italia, possano essere così pesantemente colpiti che possano mandare un segnale ai votanti di non eleggere i populisti di sinistra o di destra», è il pensiero di Oettinger.
Naturalmente i leader del M5S e della Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno chiesto la testa del commissario tedesco. «Le parole di Oettinger sono assurde — ha affermato Di Maio —. Questa gente tratta l’italia come una colonia estiva dove venire a passare le vacanze. Ma tra pochi mesi nascerà un governo del cambiamento e in Europa ci faremo finalmente rispettare».
Per Salvini «è il disprezzo della democrazia della libertà, da parte di un signore che rappresenta la Germania e Merkel» e dimostra che «c’è voglia di egemonia tedesca».
Anche dal Pd e da Fdi hanno chiesto la rimozione di Oettinger. Il presidente dell’europarlamento, Antonio Tajani di Forza Italia, gli ha ricordato che «l’italia non è una democrazia a sovranità limitata». Juncker è così intervenuto di nuovo per separare le responsabilità della sua istituzione e ribadire che «l’italia merita rispetto».
A questo punto Oettinger si è scusato. Da sempre è noto per le sue dichiarazioni politicamente scorrette e i comportamenti irrituali. L’ultimo scandalo lo ha provocato con la nomina in pochi minuti (e quasi in segreto) prima a vice e poi a segretario generale della Commissione europea del suo connazionale e capo di gabinetto di Juncker, Martin Selmayr, che aveva requisiti professionali molto inferiori rispetto a tanti altri euroburocrati. Ma, dopo pesanti accuse nell’europarlamento, è riuscito a uscirne indenne grazie all’appoggio del governo di Berlino.
Anche stavolta dalla Commissione europea trapela informalmente che è sicuro di dimostrare di nuovo che, a Bruxelles, la protezione di Merkel e della Germania rende intoccabili. Ma in caso di campagna elettorale in arrivo in Italia, che si annuncerebbe molto incentrata sull’europa, i leader in corsa potrebbero accettarlo?
«Dimissioni»
La politica italiana ha reagito per una volta compatta chiedendo le dimissioni di Oettinger