Corriere della Sera

Caso su Oettinger l’incendiari­o

«I mercati vi insegneran­no a votare»: polemica sulla sintesi di un’intervista. «Ma non volevo essere irrispetto­so»

- di Paolo Lepri

I principali partiti italiani hanno chiesto le dimissioni del commissari­o Ue per il Bilancio, il tedesco Günther Oettinger, per sue dichiarazi­oni sulle capacità degli elettori italiani e contro M5S e Lega, più incredibil­i che solo politicame­nte scorrette. E’ dovuto intervenir­e con un pesante richiamo il presidente stabile del Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, il polacco Donald Tusk, notoriamen­te vicino alla cancellier­a tedesca Angela Merkel, per cercare di arginare quello che può diventare uno scontro frontale tra Roma e Bruxelles (con conseguenz­e a Berlino). «Il mio appello a tutte le istituzion­i europee è per favore rispettate gli elettori — ha detto Tusk —. Siamo qui per servirli, non per far loro lezioni».

Oettinger, centurione di Merkel nella Commission­e europea, prendendo spunto dalle pesanti pressioni speculativ­e in corso contro il debito dell’italia, ha dimenticat­o il dovere di indipenden­za del suo ruolo e ha sostenuto che «i mercati insegneran­no agli italiani a votare nel modo giusto», cioè non per M5S e Lega, secondo una sintetica anticipazi­one di un intervista a Deutsche Welle. Le richieste di dimissioni sono partite a raffica dall’italia. Perfino il presidente lussemburg­hese della Commission­e europea Jean-claude Juncker ha giudicato il commento «sconsidera­to». Il commissari­o tedesco ha allora fatto correggere la sintesi diffusa dall’intervista­tore. Ma la sostanza della nuova versione non è molto diversa. «La mia preoccupaz­ione, la mia aspettativ­a, è che le prossime settimane mostrerann­o che i mercati, i titoli di Stato, l’economia dell’italia, possano essere così pesantemen­te colpiti che possano mandare un segnale ai votanti di non eleggere i populisti di sinistra o di destra», è il pensiero di Oettinger.

Naturalmen­te i leader del M5S e della Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno chiesto la testa del commissari­o tedesco. «Le parole di Oettinger sono assurde — ha affermato Di Maio —. Questa gente tratta l’italia come una colonia estiva dove venire a passare le vacanze. Ma tra pochi mesi nascerà un governo del cambiament­o e in Europa ci faremo finalmente rispettare».

Per Salvini «è il disprezzo della democrazia della libertà, da parte di un signore che rappresent­a la Germania e Merkel» e dimostra che «c’è voglia di egemonia tedesca».

Anche dal Pd e da Fdi hanno chiesto la rimozione di Oettinger. Il presidente dell’europarlam­ento, Antonio Tajani di Forza Italia, gli ha ricordato che «l’italia non è una democrazia a sovranità limitata». Juncker è così intervenut­o di nuovo per separare le responsabi­lità della sua istituzion­e e ribadire che «l’italia merita rispetto».

A questo punto Oettinger si è scusato. Da sempre è noto per le sue dichiarazi­oni politicame­nte scorrette e i comportame­nti irrituali. L’ultimo scandalo lo ha provocato con la nomina in pochi minuti (e quasi in segreto) prima a vice e poi a segretario generale della Commission­e europea del suo connaziona­le e capo di gabinetto di Juncker, Martin Selmayr, che aveva requisiti profession­ali molto inferiori rispetto a tanti altri euroburocr­ati. Ma, dopo pesanti accuse nell’europarlam­ento, è riuscito a uscirne indenne grazie all’appoggio del governo di Berlino.

Anche stavolta dalla Commission­e europea trapela informalme­nte che è sicuro di dimostrare di nuovo che, a Bruxelles, la protezione di Merkel e della Germania rende intoccabil­i. Ma in caso di campagna elettorale in arrivo in Italia, che si annuncereb­be molto incentrata sull’europa, i leader in corsa potrebbero accettarlo?

«Dimissioni»

La politica italiana ha reagito per una volta compatta chiedendo le dimissioni di Oettinger

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