Asse con la Lega, le mosse di Berlusconi
L’ex premier riunisce i vertici del partito. La strategia per allontanare l’alleato da Di Maio
ROMA Quando sul far della sera Luigi Di Maio esce allo scoperto e offre di nuovo una sponda al Quirinale per la nascita di un governo politico gialloverde, Silvio Berlusconi si trova a palazzo Grazioli. La reazione che il leader di FI fornisce ai pochi presenti suona più o meno: «Staremo a vedere. Mi pare che la situazione sia assai complessa. Di certo potevano pensarci prima invece di far sprofondare i mercati...». E avvia una manovra di avvicinamento a Salvini per allontanarlo dal Movimento Cinque Stelle. La base della strategia torna ad essere il centrodestra in tutte le sue componenti e quel 37% ottenuto alle elezioni politiche del 4 marzo.
L’ex presidente del Consiglio è preoccupato per lo stato dell’economia, per lo spread crescente, ma soprattutto il suo cruccio sono quegli imprenditori «che in queste ore chiedono un fido e si trovano i tassi schizzati». Non a caso nel corso del vertice di Forza Italia che si tiene a palazzo Grazioli si sofferma anche sulle famiglie e sui loro risparmi sostenendo che «la gente non si è resa conto di quello che sta succedendo».
Berlusconi aspetta di vedere quale sarà, a questo punto della scena, la decisione del capo dello Stato Sergio Mattarella. E proprio per questo motivo si è trattenuto nella Capitale e con molta probabilità potrebbe riconvocare un vertice per decidere il da farsi. Opposizione costruttiva o intransigente? La linea si studierà oggi.
Intanto ieri all’ora di pranzo davanti al gotha di FI — presenti fra gli altri i capigruppo Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, Renato Brunetta, Mara Carfagna e Giorgio Mulè — Berlusconi ha messo nero su bianco quelli che potrebbero essere i tre scenari degli azzurri se si dovesse tornare alle urne: «Ipotesi uno, potremmo andare con la Lega di Salvini. Ipotesi due: da soli. Ipotesi tre: con il Fronte repubblicano che sarà guidati da Carlo Calenda». E se l’ultima fra le ipotesi, al momento, viene esclusa perché «sarebbe percepita dalla gente come un grande inciucio», ripete l’ex premier, le prime due vengono entrambe prese in considerazione anche se dalle parti di Forza Italia l’unità della coalizione resta l’unico orizzonte politico. A maggior ragione se l’apertura delle urne sarà fra qualche settimana.
In casa azzurra non digeriscono il doppio forno di Salvini ma non desiderano fornire alcun alibi al leader del Carroccio per scaricare gli azzurri e correre in tandem con il M5S di Luigi Di Maio . «Sondaggi alla mano il centrodestra unito è oggi al 40%, quindi possiamo vincere le elezioni e governare», ripete Berlusconi ai suoi.
Gli fa eco Maria Stella Gelmini: «Forza Italia è pronta a tornare al voto con la stessa coalizione che è arrivata prima alle elezioni del 4 marzo scorso».
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Mi pare che la situazione sia assai complessa. Di certo potevano pensarci prima invece di far sprofondare i mercati La gente non si è resa conto di quello che succede, i tassi sono schizzati