Cosa succede agli italiani se lasciano l’euro
Cosa potrebbe accadere se l’italia decidesse di uscire dall’euro, che per i trattati Ue è «irreversibile»? Passare da una moneta a un’altra non è come accendere o spegnere un interruttore. Ci sarebbero passaggi tecnici complessi, dal ritiro della vecchia moneta all’immissione in circolazione della nuova. Ci sarebbero conseguenze politiche, implicite nei trattati: euro e adesione all’unione sono strettamente legati. Abbandonare l’ue avrebbe serie conseguenze, come il Regno Unito sta sperimentando. Poi c’è l’impatto su famiglie e imprese, sul debito pubblico, sulla capacità dello Stato di finanziarsi, legata alla fiducia, e le possibili reazioni degli investitori. Quali ipotetici vantaggi e svantaggi? Bisognerebbe fare i conti con la svalutazione, di cui l’export beneficerebbe ma nello stesso tempo l’import sarebbe penalizzato. Lo Stato potrebbe stampare quanta moneta vuole e nutrire il debito pubblico. Però il potere d’acquisto di dipendenti e pensionati, per l’inflazione galoppante, si contrarrebbe. E nell’imminenza del cambio andrebbero evitate situazioni drammatiche come quelle viste in Grecia, con le file ai bancomat per prelevare euro, che a conversione avvenuta varranno più della nuova lira. Ecco in modo semplificato lo scenario, partendo dall’assunto che l’italia continuerebbe a finanziarsi sui mercati. Grecia e Argentina, a causa dell’alto debito, hanno invece fatto default.